DTT: canali italiani interferiscono con quelli sloveni, ‘Utilizzano illegalmente le frequenze oltre confine’

di Flavio Fabbri |

VINTI

La protesta ufficiale arriva direttamente dall’autorità per le telecomunicazioni slovena che denuncia un comportamento scorretto da parte dei broadcaster italiani a danno di quelli oltre confine e delle popolazioni stesse, impossibilitate a ricevere il segnale delle trasmissioni nazionali della Slovenia.

Un problema che certamente non è nuovo, ma che potrebbe causare imbarazzo in Europa per le nostre Istituzioni se, come pare, oltre al Governo di Zagabria anche la Dalmazia e l’Istria cercassero a Bruxelles un aiuto per la scottante questione delle frequenze del digitale terrestre transfrontaliero.

Alcune emittenti italiane, fa sapere l’Ansa senza fare nomi, trasmettono senza autorizzazione in territorio sloveno, disturbando le legittime proprietarie delle frequenze e impedendo a migliaia di cittadini che vivono lungo la linea di frontiera di vedere i loro programmi in lingua nazionale. Il nostro passaggio al digitale, insomma, ha determinato un’espansione del raggio di diffusione delle emittenti italiane a scapito dei canali locali.

A ribadire l’illecito anche il quotidiano Dnevnik di Lubiana che in un intervista a Miran Dolenec, direttore dell’emittente pubblica slovena RTV, riporta: “Da anni assistiamo al comportamento scorretto degli italiani che illegalmente usano le nostre frequenze, ma in passato gli abbonati sloveni avevano solamente dei disturbi nella ricezione, mentre adesso, con la nuova tecnologia, o non riescono a vedere niente o possono seguire solo i canali italiani“.

A gran voce si accusa l’Italia di violare accordi internazionali e la via di Bruxelles appare come l’unica possibile, sottolineano da Zagabria e Lubiana, per ottenere dei risultati concreti, visto che a loro dire tutti gli appelli fin qui inoltrati alle Istituzioni italiane sono caduti nel vuoto.