TV: Comitato Media e Minori, ‘Italia non al passo con gli altri Paesi, attuare con urgenza il sistema Allerta Bambino’

di Flavio Fabbri |

VINTI

I media, come qualsiasi altro strumento tecnologico, possono avere degli effetti positivi o negativi a seconda dell’uso che ne facciamo. I bambini e più in generale i minori sono certamente più sensibili a certi messaggi contenuti nei programmi televisivi, nei film e anche (se non soprattutto) negli spot pubblicitari. Compito del genitore è accompagnare i giovani e i giovanissimi nell’esposizione ai mezzi di comunicazione nuovi e vecchi, mentre alle Istituzione spetta quello di legiferare in materia.

Per questo motivo la senatrice Maria Burani, membro del Comitato Media e Minori, ha lanciato un appello, durante questi giorni che precedono le festività natalizie, chiedendo con urgenza che “…Sia la tv di stato che le grandi emittenti private attivino, su input dei Ministeri degli Interni e Giustizia, il sistema noto ed applicato in moltissimi paesi del mondo, come gli Stati Uniti o la Francia, dell’Allerta Bambino“.

‘Allerta Bambino’ e un modello ideato per tutelare l’integrità culturale e magari etica dei più piccoli e che, li dove previsto, provvede all’interruzione di un programma o di un film quando questi non rispetti determinati parametri, aiutando così la famiglia nel processo educativo dei figli ormai immersi in ambienti multimediali.

Un annuncio che segue da vicino la polemica per il contestatissimo trailer di Bruno Vespa, passato in prima serata durante il film animato Cenerentola e relativo alla puntata di Porta a Porta dedicata alla scomparsa di Yara Gambirasio e Sarah Scazzi, che l’Osservatorio dei diritti dei minori ha bollato come “pratica nefasta“.