USA: traffico americano ‘sequestrato’ da server cinesi. Coinvolti diversi siti governativi e della difesa

di Flavio Fabbri |

VINTI

Lo scorso aprile il 15% del traffico Internet di tutto il mondo è stato dirottato per circa 20 minuti verso non identificati server cinesi. A denunciare il fatto la Commissione USA che ogni anno rilascia un rapporto sullo stato delle relazioni con la Cina per economia e sicurezza. A rimanere coinvolti nel ‘sequestro online‘ più grande della storia del web sono stati anche diversi siti governativi americani, tra cui quello dell’esercito, della marina, della NASA e dell’aviazione militare.

McAfee lo ha definito senza mezzi termini “il più grande attacco informatico della storia” e probabilmente, stando a quanto reso noto dalla US-China Economic and Security Review Commission, la fantasia ancora una volta a battuto la realtà. Se fino a qualche decennio fa ad occuparsi di cyber war erano solo il cinema e la letteratura, oggi il problema si è fatto davvero molto serio, tanto da costringere i governi di quasi tutti i Paesi del mondo a dar vita a vere e proprie task force per l’Internet security nazionale.

Accuse però immediatamente respinte al mittente, con l’Accademia delle Scienze di Pechino che evidenzia quanto tecnologicamente il paese ancora non sia in grado di causare un dirottamento del traffico Internet globale verso i suoi server: “Non è possibile intervenire in questo modo su un flusso di queste dimensioni, semmai sono gli Stati Uniti ad avere in mano la gran parte del traffico del world wide web e non la Cina“.

Al momento, in realtà, nessuno è in grado di stabilire chi e perché abbia operato tale gigantesco dirottamento di dati e informazioni di carattere governativo e militare, ma certo giorno dopo giorno emerge con forza la fragilità del sistema di difesa di Internet, ormai carica di dati sensibili e riservati sempre più nel mirino di criminalità organizzata e agenzie di intelligence globali.