eSECURITY: BitDefender, ‘Anche i professionisti IT sono utenti vulnerabili’

di Flavio Fabbri |

VINTI

Avere molti amici su Facebook o MySpace è segno di popolarità e di distinzione, rispetto la massa composta delle centinaia di milioni di utenti che affollano i social network. È per questo che sempre più spesso i malintenzionati si presentano sotto la veste di nuove conoscenze in rete, magari anche di bell’aspetto, riuscendo così ad impossessarsi di dati estremamente rilevanti da un punto di vista della privacy o del livello di sicurezza di un’azienda.

In una recente ricerca condotta da BitDefender, fornitore di soluzioni per l’Internet Security, è risultato che il 94% di coloro che avevano ricevuto una richiesta di amicizia da una ragazza che non conoscevano ha accettato senza riserve. In realtà si è trattato di un vero e proprio esperimento realizzato dai laboratori di BitDefender per dimostrare quanto sia semplice accedere alle amicizie di un utente di rete e quindi riuscure a sottrarre moltissime informazioni sensibili dal malcapitato.

La prova è stata condotta su un campione di 2.000 utenti ,casualmente selezionati in modo da rappresentare diverse caratteristiche: genere (1.000 donne, 1.000 uomini), età (il campione andava da 17 a 65 anni, con un’età media di 27,3) professione, interessi e molto altro. In un primo momento agli utenti veniva semplicemente chiesto di aggiungere la ragazza sconosciuta tra i propri amici, mentre in un secondo momento varie conversazioni con utenti selezionati casualmente cercavano di capire che tipo di dettagli questi fossero disposti a rivelare alla ragazza.

Addirittura dallo studio è emerso che gli stessi operatori impiegati nel settore dell’Information Technology e che quindi ben conoscono certe dinamiche e il loro peso nella prevenzione del crimine informatico, sono stati tra i primi ad accettare la falsa richiesta di amicizia con il volto di un’avvenente biondina. Il 31%, infatti, degli utenti scelti per l’esperimento apparteneva a categorie professionali relative al mondo IT e oltre il 70% di questi è caduto nel tranello, condividendo con la ‘ragazza’ informazioni personali e relative il proprio posto di lavoro.