TG1: Aiart, ‘Selezione giornalisti per sito web poco trasparente’

di Flavio Fabbri |

VINTI

L’Associazione cattolica spettatori AIART, acronimo di Associazione Italiana Ascoltatori Radio e Televisione, vuole vederci chiaro sulle modalità di selezione dei giornalisti che hanno lavorato e lavorano al sito web del Tg1 Rai.

In un comunicato della Onlus, fondata nel 1954 per iniziativa dell’Azione Cattolica, si chiede chiarezza e trasparenza sul modo in cui i giornalisti sono stati chiamati alla realizzazione del telegiornale di Rai1 che va online: “E’ vero che per realizzare il sito internet del Tg1 sono stati contattati solo ragazzi usciti dalle scuole di giornalismo? Non era meglio fare una selezione più ampia, visto che il principale tg del servizio pubblico è in calo di credibilità e qualità?“.

La polemica è relativa, quindi, non tanto al calo di audience e qualità dei servizi che negli ultimi mesi sta caratterizzando la direzione di Augusto Minzolini, ma i parametri scelti per la selezione del personale chiamato a lavorare nel sito web dedicato alle informazioni dell’ammiraglia Rai, il Tg1 per l’appunto. “Nutriamo dubbi sul modo in cui sono stati scelti i giornalisti – è specificato nel comunicato Aiart – le scuole di giornalismo sono un’importante occasione di formazione, ma non possono essere considerate la via esclusiva per accedere a questa professione, ancor più quando si parla di servizio pubblico“.

Già lo scorso aprile Luca Borgomeo, presidente dell’associazione di telespettatori cattolici, aveva espresso un parere negativo sul servizio d’informazione fornito da Rai1, in particolare dalla sua testata giornalistica televisiva: “Dai nostri centri d’ascolto arrivano molte critiche al Tg1, mai era successo così. Cambiare conduttori è nelle prerogative di un direttore, ma almeno le notizie siano date per quello che sono realmente“.