eSECURITY: pedofili usavano eMule per file-sharing, perquisizioni in 18 città italiane

di Flavio Fabbri |

VINTI

Cominciano a dare i primi frutti le indagini condotte sotto copertura e su eMule dalla Polizia di Stato, impegnata a monitorare il web alla ricerca di materiale pedopornografico, con l’individuazione di una rete criminale dedita alla condivisione di materiale pornografico relativo a minorenni e bambini.

Su segnalazione dell’Associazione Meter, onlus presieduta da Don Fortunato Di Noto, infatti, e grazie al coordinamento del Centro nazionale di contrasto della pedopornografia online (Cncpo) di Roma, la Polizia Postale di Catania ha scandagliato tra il popolare sito di condivisione online individuando 18 persone dedite all’acquisizione e alla diffusione di video di pornografia infantile.

Nel corso delle operazioni di perquisizione, che hanno riguardato diverse città italiane, tra cui Alessandria, Ancona, Bologna, Brescia, Brindisi, Cremona, Cuneo, Lecco, Macerata, Milano, Napoli, L’Aquila, Reggio di Calabria, Crotone, Rimini, Udine e Vercelli, sono stati rinvenuti numerosi file contenenti il materiale in questione.

Sempre su eMule, nei primi giorni di quest’anno, la Polizia Postale aveva già sgominato una rete di scambio internazionale di materiale pedopornografico, che vedeva coinvolti decine di indagati tra Puglia, Lombardia, Marche, Campania e diversi Paesi dell’Europa dell’Est.