IPHONE: China Unicom lancia il popolare smartphone, ma Pechino vieta il Wi-Fi

di Flavio Fabbri |

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Unicom ce l’ha fatta e l’iPhone arriva sul mercato cinese, ma ad una condizione: niente Wi-Fi e soprattutto no all’interazione tra network e dispositivi. E’ la fine del ‘mercato grigio’ per l’iPhone, ma rimane lo stop, anzi, la censura tecnologica, decretata direttamente da Pechino e dal Ministro per l’Industria e l’IT (MIIT) che proprio non ne vuole sapere di mollare la presa sul controllo delle reti di telecomunicazioni e sul web, che la crescente interoperabilità tende invece ad erodere.

Il wireless è considerato dal Governo cinese come un sistema che in qualche modo elude la sorveglianza elettronica, permettendo agli utenti di scambiarsi file e contenuti di vario genere in maniera troppo promiscua ed intensa. Un retaggio del non molto lontano WAPI (WLAN Authentication and Privacy Infrastructure), discusso standard Wi-Fi approvato dal Governo cinese nel 2003 e mal visto dall’ISO (International Organization for Standardization).

Non mancano poi problemi di ordine tecnico e commerciale. Se non bastasse l’azione repressiva governativa, ad appesantire le opportunità del consumatore, ci sono i prezzi esorbitanti e la scarsità di frequenzaìe per il Wi-Fi. Quest’ultimo punto è un limite imposto da Pechino, mentre per i prezzi siamo attorno ai 730 dollari per il modello da 8 GB e i 1000 per il modello da 32 GB. Costi esorbitanti voluti da Unicom (secondo operatore di telecomunicazioni del paese dopo China Mobile), troppo anche per i nuovi ricchi cinesi, figuriamoci per gli operai o i contadini, maggioranza nel paese.
 
Unicom conta su 141 milioni di abbonati in Cina (su 700 in totale) e da questo lancio commerciale, nonostante i limiti sopra evidenziati e i dubbi sulle reali potenzialità del mercato interno, continua ad aspettarsi volumi di vendite pari a 1,5-2 milioni di dispositivi l’anno.