FRANCIA: dibattito governativo su ‘immigrazione e identità nazionale’. Blogger censurati

di Flavio Fabbri |

VINTI

L’identità nazionale è un tema forte e che solleva molti dubbi tra i popoli d’Europa, sia per la globalizzazione in atto, con le sue nuove ondate migratorie, sia per l’appartenenza ad una più grande realtà politica, come l’Unione Europea.

Ma oltre ai dibattiti parlamentari e alle piazze televisive, l’argomento ‘immigrazione e identità‘ è passato anche sul web e a portarcelo è stato Eric Besson, ministro dell’Immigrazione del Governo Sarkozy. Un dibattito che a preso presto le dimensioni di uno scontro culturale vero e proprio, tra chi si definisce ‘fiero di essere francese’ e chi fa appello alla grande cultura dell’accoglienza e della solidarietà, che proprio in Francia ha trovato patria con i principi indelebili sanciti dalla Rivoluzione del 1789.

Il blog, ospitato nel sito governativo del ministero dell’Immigrazione, ha come obiettivo ultimo, a dir poco arduo, di definire esattamente una volta per tutte ‘Cosa significa essere francese oggi‘. Ovviamente l’intento è assolutamente politico, anche perché in un momento storico così travagliato per l’intero pianeta, con la globalizzazione uscita fuori dai binari, le guerre, le migrazioni oceaniche, gli smottamenti climatici e, non ultima, la ricerca affannata di una nuova identità europea, non si può certo tentare il ‘passo indietro’ dello ‘jus sanguinis‘ di fichtiana memoria.

Lo stesso ministro Besson ha affermato, infatti, che le elezioni politiche sono ormai sempre più vicine e il Governo Sarkozy deve fare i conti a destra con il redivivo Front National di Le Pen. Su questo terreno accidentato si sono inseriti i blogger e subito sono nati i primi problemi. Molti gridano, già da ieri sera, alla censura e al goffo tentativo di eliminare ogni forma di dissenso. Secondo alcuni gruppi di blogger e internauti, infatti, commenti e post regolarmente caricati nel sito ministeriale sono scomparsi di colpo, mentre altri sono apparsi all’improvviso e riferiti ad autorevoli esponenti dell’opposizione, che nessuna intenzione avevano di partecipare all’iniziativa sarkoziana. Siamo alla politica del taglia e incolla?