PA: nel 2008 oneri amministrativi più cari del 4,4% per ogni azienda. L’IT una via di salvezza?

di Flavio Fabbri |

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Pubblica Amministrazione quanto mi costi? Alle imprese italiane ancora molto, almeno stando ai dati resi noti dal presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. Rispetto agli anni precedenti, nel 2008, le aziende hanno dovuto pagare per oneri amministrativi circa 1,7 miliardi di euro in più, con un incremento medio per unità contributiva del 4,4%.

Una situazione che, visti i tempi difficili che stiamo vivendo e che soprattutto il mercato soffre in modo preoccupante, potrebbe ulteriormente nuocere al sistema produttivo, proprio in prospettiva di una prossima ripartenza dell’economia mondiale. Ogni impresa spende per la Pubblica Amministrazione (PA) italiana più di 1000 euro al mese e, a quanto pare, solamente la telematica e i servizi di Information Technology (IT) potrebbero rappresentare una soluzione certa e percorribile per l’abbattimento di tali livelli di spesa.

Secondo il Rapporto di Unioncamere, infatti, l’85% delle unità aziendali già ricorre alle procedure informatiche e nel 44,3% dei casi per trasmettere atti amministrativi (nel 2006 era il 16%). Lo sviluppo dell’informatica e dei servizi IT a livello di Pubblica Amministrazione vengono visti, quindi, come una strada assolutamente valida per ridurre i costi e ottimizzare il management aziendale. Dallo studio, inoltre, emerge che la maggioranza delle 1.150 imprese intervistate si ritiene abbastanza soddisfatta dei servizi online della PA, anche se i suddetti conti sono lievitati, soprattutto in merito ai costi interni delle imprese e agli oneri amministrativi generici.