eREADINESS: rapporto IBM, mercato italiano troppo debole

di Flavio Fabbri |

VINTI

Secondo il rapporto dell’Economist Intelligence Unit, in collaborazione con l’Institute for Business Value di Ibm, la classifica annuale dei paesi in cui maggiore è l’e-readiness, ossia l’indice che valuta il progresso nell’adozione delle nuove tecnologie business digitali, l’Italia si piazza al 25esimo posto.

Sei le categorie prese in esame: infrastrutture tecnologiche, contesto di business, fattori socio-culturali, quadro legale di riferimento, policy e vision del governo, modelli di consumo e del business. L’Italia ottiene un buon piazzamento solo in relazione al “quadro legale di riferimento”, prima in Europa occidentale e ottava nel mondo.

Lo studio IBM raccomanda alcune azioni capaci di incrementare l’e-readiness italiano: una politica di investimenti strategici in infrastrutture attuata in collaborazione dal governo centrale e da quelli locali, una stretta partnership tra pubblico e privato per assicurare il progresso nelle aree interessate dalla ricerca e il sostegno a progetti d’eccellenza.