UNIVERSAL MUSIC GROUP – Accetta di pagare multa per non finire in tribunale

di |

VINTI

La major discografica, controllata da Vivendi Universal, ha accettato di pagare una multa di 12 milioni di dollari per evitare di arrivare al dibattimento in tribunale. Universal Music Group (UMG) era stata accusata di aver pagato (con denaro, regali, viaggi o altri favori) numerosi programmatori radiofonici per far trasmettere alla radio le canzoni dei loro cantanti nelle ore di maggior ascolto. L’indagine sulle pratiche scorrette adottate dalla major è stata condotta dal Procuratore Generale di New York Eliot Spitzer che ha voluto fare luce sulle pratiche che le case discografiche riservano alle radio nella cessione dei diritti d’autore delle canzoni trasmesse. Oltre ad UMG, sono finite sotto inchiesta anche EMI, Sony BMG e Warner Music Group. Spitzer ha accertato che UMG ha regalato soggiorni tutto compreso in hotel di Miami e biglietti per avvenimenti sportivi di richiamo elargiti al personale dell’emittente WFLY-FM in cambio dell’aggiunta in playlist di canzoni di Brian McKnight e Nick Lachey. UMG si è difesa sostenendo che questi comportamenti sono stati messi in atto da alcuni impiegati e dagli agenti indipendenti che avevano il compito di promuovere i suoi prodotti. UMG, oltre ad aver accettato di pagare la multa e di inserire nel proprio organico un funzionario che sorvegli la regolarità delle sue campagne promozionali, ha anche deciso che non ricorrerà più a promoter esterni. Ricordiamo che anche Sony BMG e Warner Music hanno accettato di pagare una multa rispettivamente di 10 e di 5 milioni di dollari. Ora nel mirino di Spitzer è rimasta EMI.