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ORACLE – Taglia 2.000 posti di lavoro

VINTI

La società statunitense, guidata da Lawrence J. Eleison, ha reso noto l’intenzione di ridurre la propria forza lavoro di 2.000 unità, il 3% circa dei lavoratori su un totale di quasi 60 mila. Oracle, infatti, con questa misura mira a riportare a 55.000 unità i dipendenti a livello mondiale, dopo l’acquisizione del produttore di software Siebel Systems, avvenuta lo scorso novembre per 5,85 miliardi di dollari (10,66 dollari per azione). Oracle, oltre ad aver annunciato il piano di ristrutturazione, ha anche presentato alla comunità finanziaria l’outlook per il trimestre in corso. Oracle stima che l’utile per azione prima di poste straordinarie dovrebbe essere di 18-19 cent, invece per il prossimo trimestre, prevede 26-28 cent di Eps. Il risultato netto dovrebbe essere di 13-14 cent nel terzo trimestre e di 21-23 nel quarto, pari ad un giro d’affari rispettivamente di 3,449 e 4,385 miliardi. Ricordiamo che Oracle ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto di 798 milioni di dollari (15 centesimi per azione), in calo del 2% rispetto agli 815 milioni di dollari (16 centesimi per titolo) archiviati nello stesso periodo del precedente esercizio. In calo anche il risultato operativo (-1%) che si è attestato a 1,116 milioni di dollari, contro gli 1,131 milioni di dollari riportati nel secondo trimestre 2004. I ricavi, invece, sono saliti a 3,292 milioni di dollari, +19% rispetto ai 2,756 milioni di dollari del secondo trimestre 2005. Il fatturato, in crescita soprattutto per effetto dell’acquisizione di PeopleSoft – finalizzata, lo scorso gennaio, dopo un anno e mezzo di colpi di scena e costata 10,3 miliardi di dollari (26,5 dollari per azione) – ha però deluso gli analisti che avevano stimato ricavi in rialzo del 24% pari a 3,41 miliardi di dollari.

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