SONY BMG – Sotto accusa per l’operazione “Pay for Play”

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VINTI

Sembrano no finire mai i guai per Sony BMG. Dopo essersi trovato sotto accusa per il rokit – il software di protezione del copyright che conteneva un maleware che infettava i pc degli utenti, compromettendo il funzionamento del computer – e aver dovuto ritirare dal mercato i suoi DVD che contenevano questo software, ora deve rispondere alle accuse mosse Eliot Spitzer, Procuratore generale dello Stato di New York, che ha aperto un’indagine sulla cosiddetta operazione “Pay for Play” (Paga per Suonare) dopo che il “Los Angeles Times” ha pubblicato un’inchiesta, basata su sette fonti multiple e indipendenti interne alla Sony, nella quale rivela i nomi dei dirigenti di Sony BMG implicati nello scandalo delle “bustarelle” ai D-Jay. Il Los Angeles Times ha scoperto che i responsabili dell’operazione “Pay for Play” non erano dirigenti di basso livello, ma Charlie Walk, vice presidente della Columbia, e il suo capo Don Ienner, Chief Executive del Sony Music Label Group. Sony BMG, interrogata sulla vicenda, ha ribadito che il caso è ormai chiuso e che non intende rispondere ai “pettegolezzi”, pubblicati dal Los Angeles Times. Ricordiamo che a luglio Sony BMG, dopo che l’accusa aveva dimostrato che la società aveva fatto molti regali di pregio ai D-Jay perché mandassero in onda i brani musicali che la casa voleva portare al successo, accettò di pagare 10 milioni di dollari e in cambio ottenne dal giudice che non venissero resi pubblici i documenti e i nomi dei colpevoli.