eCALL: dal 2015 servizio ‘unico e interoperabile per tutta Europa’

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A partire dal 1° ottobre 2015, potrebbe vedere la luce un servizio automobilistico d’emergenza universale, analogo a quello del numero di emergenza unico europea (E112), cioè di carattere “pubblico” ed “interoperabile” su tutto il territorio dell’Unione.

 

Parliamo del programma “eCall Paneuropeo“, evoluzione del progetto “eCall” della Commissione europea che mira a portare assistenza rapida per gli automobilisti coinvolti in un incidente in tutti i Paesi membri.

 

Secondo il sottosegretario ai Trasporti, Rocco Girlanda: “I servizi TPS eCall in Italia, come in Europa sono molteplici, ma la loro diffusione nel corso degli anni non si è mostrata soddisfacente; la Commissione, infatti, ha rilevato più volte come questi sistemi non siano affatto universali, ma circoscritti, economicamente onerosi per l’utente finale, disponibili solo su particolari segmenti di auto, creando una disparità di trattamento verso i cittadini dell’Unione: il servizio universale eCall Paneuropeo si prefigge proprio di eliminare questa discriminazione“.

 

Sulla base della esperienza maturata con il progetto HeERo, inoltre, potranno essere acquisiti gli elementi per poter valutare gli investimenti necessari e le soluzioni tecniche ed organizzative da adottare per poter introdurre in Italia il sistema e per permettere la migliore integrazione e sinergia tra il sistema E112 e il sistema ecall Paneuropeo.

 

Infine – ha precisato Girlanda – per quanto attiene alla proposta di regolamento comunitario concernente le prescrizioni di omologazione dei veicoli muniti di sistema e-call, il MIT sta partecipando attivamente ai negoziati in sede comunitaria. Da un primo esame delle posizioni espresse dagli Stati membri a Bruxelles nel corso della prima riunione tenutasi lo scorso 4 novembre, la possibilità di ricorrere a servizi e-call offerti da operatori privati (TPS) costituisce uno dei temi principali di discussione sia in sede di Consiglio che della competente Commissione trasporti del Parlamento europeo“.

 

(F.F.)