MOBILE: ricerca italiana sui terremoti, smartphone e tablet ottimi sismografi

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

I nostri smartphone e tablet potrebbero rivelarsi efficaci e precisi come i migliori sismografi professionali in circolazione per la misurazione degli eventi sismici. Parola di Antonino D’Alessandro e Giuseppe D’Anna, ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).

 

Da un loro studio, che sarà pubblicato a ottobre dalla prestigiosa rivista scientifica americana dedicata alla sismologia, Bullettin of the Seismological Society of America (Bssa), i più diffusi smart connected device che abbiamo in casa, tra cui anche i Pc portatili, sono in realtà degli ottimi sensori per segnalare movimenti della crosta terrestre.

 

Il segreto starebbe nell’accelerometro, un sistema di cui ogni smartphone dispone e che offre diverse funzionalità, tra cui la rotazione delle immagini sullo schermo a seconda della posizione (orizzontale/verticale) che desideriamo.

 

Mettendo a confronto l’accelerometro dell’iPhone, con il lavoro svolto dai sismografi professionali, D’Alessandro e D’Anna hanno scoperto una sostanziale parità in termini di sensibilità ai movimenti tellurici. Come ha raccontato al Corriere.it Giuseppe D’Anna, direttore dell’Osservatorio geofisico di Gibilmanna: “Le performances del piccolo MEMS (micro electric-mechanical system) dell’iPhone, nel registrare le accelerazioni tipiche dei terremoti di media e alta intensità, si sono rivelate quasi identiche a quelle dell’accelerometro professionale“.

 

Una funzionalità di cui già si era parlato nei mesi scorsi e che ora può concretamente dare vita ad una rete di sismografi a livello nazionale, costituiti proprio dai nostri telefonini di nuova generazione. Fino ad oggi un’idea del genere è sempre stata limitata dal costo degli strumenti, ma finalmente, con la grande diffusione di smart device, questo obiettivo è da considerarsi a portata di mano.

 

Il problema, spiegano i ricercatori italiani, è che smartphone e tablet, per funzionare correttamente da sismografi, devono rimanere fermi in un punto, non possono andare in giro come sovente accade nella tasca dei pantaloni e della giacca. Per tale motivo si sta pensando di istallare i MEMS in luoghi specifici, tra cui scuole, edifici pubblici, ospedali e qualsiasi privato ne faccia richiesta.

 

La prima rete di sismografi sperimentali di questo tipo sarà avviata a Catania, come anticipato da D’Alessandro e D’Anna al quotidiano: “grazie a un accordo di collaborazione firmato fra il presidente dell’Ingv Stefano Gresta e i vertici della STMicroelectronics che produce gli accelerometri per gli iPhone, e servirà a monitorare non solo gli effetti degli eventi sismici e di quelli vulcanici, ma anche le deformazioni del suolo e le frane in relazione all’attività dell’Etna“.