UNIVERSAL: OK da Ue a fusione con EMI Music

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

C’è il via libera di Bruxelles alla mega fusione tra Universal ed EMI Music, operazione che sul mercato è valutata circa 2 miliardi di dollari. Un assenso vincolato, però, ad una serie di operazione che la multinazionale americana deve compiere, per non trovarsi nuovamente sotto la lente dell’Antitrust europeo.

 

Prima di tutto Universal deve promettere di cedere molte delle etichette e relativi diritti d’autore in mano alla società britannica. In seconda battuta la major d’oltreoceano deve cedere almeno il 50% di EMI alla joint venture “Now! That’s What I Call Music”, specializzata in compilation musicali.

 

È da un anno che la celebre etichetta britannica dei Beatles (di proprietà Citigroup) è nel mirino della Universal (Gruppo Vivendi) e alla fine il Commissario europeo per la Concorrenza, Joaquín Almunia, ha approvato la fusione tra i due colossi del mercato musicale: “Ora sappiamo che la Universal darà seguito alle nostre richieste tese a preservare, senza alcun dubbio, la libera competizione all’interno del mercato europeo“.

 

Tra le attività che Universal dovrà cedere al mercato ci sono le etichette Parlophone (Coldplay, David Bowie, Queen, Gorillaz), Sanctuary (Black Sabbath, Chrysalis (Depeche Mode) e Virgin Classics, labels di rilievo nel panorama mondiale che sono in grado di generare ricavi per almeno 350 milioni di euro l’anno. Altra mossa obbligata è la cessione di tutte le divisioni EMI in 10 Paesi europei.