IT: TechnoLatinas, avanza l’esercito delle start up brasiliane, argentine e cilene

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Nell’ultimo anno si sono verificati fenomeni economici e culturali molto rilevanti in Paesi emergenti come il Brasile, l’Argentina ed il Cile, tali da permettere investimenti consistenti in Information Technology, l’emersione di giovani imprenditori molto decisi e tanta innovazione tecnologica sul mercato.

 

Un grande momento per il Sud America, anche considerando il peso della crisi economica internazionale, che è stato caratterizzato dalla nascita di centinaia di start up in tutto il continente, che a sua volta ha dato vita ad fenomeno del tutto nuovo: le ‘TechnoLatinas‘.

 

Il termine lo aveva coniato Ignacio Peña, imprenditore di Buenos Aires, proprio per definire un movimento economico e tecnologico del tutto inaspettato che ha investito alcuni tra i più importanti Paesi del Sud America e di cui ora si parla anche negli Stati Uniti, su blog e magazine IT di rilievo come TechCrunch.

 

L’occasione si è avuta al Disrupt San Francisco 2012 e l’aspetto interessante è che aumenta di giorno in giorno il numero di investitori stranieri pronti a scommettere nelle TechnoLatinas e il numero stesso di nuove start up pronte a fare il loro debutto sul mercato IT.

 

Realtà economiche solide, innovative e dalle grandi opportunità di crescita, che hanno trovato terreno fertile grazie anche ad una popolazione di laureati e di specializzati in scienze ingegneristiche molto giovane con la voglia di rischiare e di confrontarsi con il resto del mondo.

Un ecosistema ad alto tasso tecnologico, quindi, che non solo supporta la nascita di start up locali, ma attira un considerevole numero di talenti stranieri, dal Giappone, dagli USA, dall’Australia e dalla Nuova Zelanda soprattutto.

 

Un processo di sviluppo fortemente voluto dai Governi locali che hanno fatto tutto il possibile per aiutare i giovani imprenditori: favorendo il lavoro degli angel investors e dei venture capitalist, trovando risorse per la banda larga e ultralarga, il cloud, la copertura delle aree rurali, la lotta al digital divide e l’informatizzazione delle amministrazioni pubbliche.