MICRO AD: Twitter apre all’advertising, pubblicitari a caccia di tweets

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Poco più di due mesi fa Dick Costolo, CEO di Twitter, aveva annunciato la volontà di triplicare entro il 2012 gli introiti pubblicitari della sua piattaforma con l’intenzione di raggiungere i 550 milioni di dollari. Target principale dell’operazione i nuovi utenti di smartphone e tablet in crescita costante da due anni a questa parte.

 

Il futuro del mercato advertising è sempre più mobile, secondo gli esperti, e il sito di microblogging ha deciso di aprire le porte ai pubblicitari, invitandoli a studiare e monitorare il traffico di tweets dei 140 milioni di utenti unici mensili che comunicano utilizzando classici Pc o, appunto, device mobili.

 

Nei messaggi che inviamo ci sono un’infinità di dati e di informazioni a cui noi nemmeno facciam caso, ma che sono di grande utilità per i marketers di tutto il mondo. Per un azienda impegnata nel settore del marketing e della pubblicità, poter accedere agli interessi, le passioni e le attività di un utente significa sapere, con una certa esattezza, cosa potergli vendere più facilmente.

 

Gran parte della pubblicità, spiegano da San Francisco, avverrà attraverso ‘promoted tweets‘ e il tradizionale motore di ricerca interno. Sarà presto redatta una lista di centinaia di argomenti (sport, cinema, news, meteo, abbigliamento, giochi e molto altro) su cui le aziende potranno inviare i loro tweets pubblicitari. Al momento sono circa il 3% coloro che su Twitter aprono con una certa frequenza un messaggio pubblicitario.

 

Una percentuale bassa, ma calcolata in veloce rialzo appena entrerà in funzione l’apposito tool realizzato dalla piattaforma di microblogging per l’offerta mirata di pubblicità ad ogni utente in base alle sue preferenze. Una decisione che non a tutti è piaciuta, ovviamente, per le forti implicazioni relative al rispetto della privacy e della riservatezza delle comunicazioni.

 

Su tali riflessioni è appena nato un nuovo sito di microblogging, App.net, in cui si entra pagando 50 dollari e dove non è consentita nessuna forma di pubblicità.