eCOMMERCE: Google blocca la vendita di armi online

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

C’è grande soddisfazione tra le associazioni che si battono nel mondo contro il mercato delle armi: Google ha eliminato dal suo portale di commercio elettronico tutti i link utili all’acquisto di fucili, pistole e munizioni. Un settore commerciale ricco di opportunità di crescita e di guadagni, che fa gola a molti.

 

Inevitabile la reazione delle associazioni invece favorevoli alla vendita di armi. Le lamentele più forti arrivano dalla National Rifle Association, associazione nata a difesa del secondo emendamento della Costituzione americana e guidata fino a poco tempo fa dal celebre attore Charlton Heston, che bolla la nuova politica di Google Shopping come “censoria, insensata e discriminatoria“.

 

Tramite il motore di ricerca per l’ecommerce di Google, ‘Google shopping’, non è più possibile acquistare “armi od oggetti capaci di provocare ferite“: dalla pistola al coltello, dal fucile alle varie componenti dei dispostivi da guerra, fino alle munizioni e alle diverse tipologie di bombe e materiale esplosivo. Un danno considerevole per le lobby delle armi da fuoco, considerando che negli Stati Uniti l’80% della popolazione entro il 2015 comprerà merce, beni e servizi direttamente su internet (fonte yStats.com).

 

Tra le organizzazioni ‘no-gun-violence’, particolarmente soddisfatto è il Brady Center, che saluta la decisione di Google “come il primo passo per il controllo della vendita delle armi da fuoco anche in rete, dove i criminali e i mercanti di morte non si fanno scrupoli a violare norme e trattati“.