CONNECTED TV: mercato servizi globale a 2,5 miliardi di dollari nel 2016

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Il mercato delle televisioni sta subendo un radicale mutamento. Come tutti gli altri segmenti dell’elettronica di consumo, l’innovazione tecnologica sta generando profonde trasformazioni nei modelli di consumo, nell’offerta di servizi e contenuti, e nelle strategie stesse dei player.

 

Tra i fattori di crescita principali, IDATE ha segnalato certamente il forte appeal della cosiddetta connected TV, smart television in grado di connettersi alla rete e ad altri device mobili e portatili tenuti in casa per condividere contenuti e scaricare applicazioni.

 

Il mercato globale dei servizi, nel caso della connected Tv, dovrebbe raggiungere entro il 2016 i 2,5 miliardi di euro. Secondo IDATE, inoltre, tale mercato rappresenterebbe circa il 16,8% del mercato video globale. Un settore dominato dai temibili Over The Top, cioè quelle aziende che forniscono servizi video approfittando delle infrastrutture di telecomunicazione e che tanto fanno infuriare le Telcos che su quelle reti investono.

 

Negli Stati Uniti, giganti come Netflix e Hulu registrano decine di milioni di utenti dei loro servizi e 1,5 miliardi di dollari provenienti dal mercato pubblicitario. Un dato che al momento non ha corrispettivo in Europa, stando ad IDATE, ma che comunque non toglie nulla ai trend più che positivi nelle vendite di smart TV anche da noi. Già nel 2012, infatti, le televisioni connesse a internet saranno 19,1 milioni in Europa, il 68% in più sul 2011.

 

Il più grosso mercato europeo è sicuramente la Germania, dove si prevede che quest’anno verranno venduti 4,6 milioni di connected Tv. Questo significa che quasi la metà dei televisori acquistati avrà accesso a internet. Il secondo mercato è il Regno Unito, con circa 2,9 milioni di smart Tv per il 2012. In Italia, a fine 2011, sono stati venduti circa 3 milioni di apparecchi dotati dell’accesso alla rete.