GAMING: un videogioco contro la depressione

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

La depressione, anche chiamata ‘malattia del secolo’, colpisce sempre più persone nel mondo, soprattutto nei Paesi super industrializzati. Solo in Europa sono 60 milioni le vittime di questo male oscuro ed invisibile.

 

Dall’università di Auckland giunge ora la notizia di una nuova cura per questa malattia mai semplice da diagnosticare e da curare. La soluzione, per i ricercatori neozelandesi che hanno lavorato al progetto denominato Sparxs (Smart Positive Active Realistic X-factor), è in un video gioco.

 

Lo studio, pubblicato sull’autorevole British Medical Journal, è stato sperimentato su 170 adolescenti di 15 anni di età media e che presentavano vari disturbi depressivi. Un video game in 3D, realizzato appositamente per questa ricerca e che si è avvalso dei fondi della Sanità neozelandese, potrebbe addirittura essere commercializzato tra le fine dell’anno ed i primi mesi del 2013.

 

Grazie ad un avatar i partecipanti possono inoltrarsi attraverso i sette livelli previsti all’interno di un mondo fantastico in cui c’è da riuscire a superare vari ostacoli, tutti rappresentanti simbolicamente i limiti mentali che la depressione crea nel paziente. Si devono eliminare nemici, cercare di dialogare con altri e trovare soluzioni via via più complesse per passare di livello. Un modo, spiegano i ricercatori, per mettere alla prova la persona, accrescerne l’autostima ed abbassare il livello di tensione e di paura verso l’esterno.

 

Ci sono delle domande a cui bisogna rispondere, durante le diverse fasi del gioco, ad ogni risposta giusta si mettono da parte dei punti che alla fine ci diranno qual è il nostro livello di depressione e quali le strade da percorrere per uscire dalla malattia. Il video gioco offre al paziente, ai medici e agli psicologi un nuovo strumento di cura, tant’è che in 7 settimane di terapia il 44% dei pazienti sottoposti alla terapia video ludica ha dimostrato importanti sintomi di miglioramento, contro il 26% di coloro che si sono fatti curare tradizionalmente.

 

Chiaramente il lavoro degli psicologi è sempre da considerarsi parallelo all’introduzione di nuovi strumenti e tecnologie all’avanguardia. Sparxs è uno di questi ed in molti sperano nella sua conferma come mezzo utile nella lotta alla depressione che sempre più spesso colpisce anche giovani ed adolescenti in tutto il mondo.