GIORNALISMO: OK dalla Camera a legge su equo compenso per precari

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Via libera dalla Commissione cultura della Camera dei Deputati alla legge sull’equo compenso per i giornalisti precari. Il testo, di cui era relatore l’onorevole Enzo Carra e firmato dai parlamentari di tutti i gruppi, è stato votato all’unanimità dai componenti della Commissione (34 su 34) e ha ricevuto il parere positivo del sottosegretario all’Editoria, Paolo Peluffo.

 

Nel ddl si riconosce pari dignità morale e materiale a tutti i giornalisti, a prescindere dalle condizioni effettive di lavoro, con l’obiettivo di recuperare la libertà e l’autonomia professionali indispensabili per un’informazione di qualità ed indipendente.

 

Esprime soddisfazione la Federazione Nazionale Stampa Italiana che da anni si batte per la dignità professionale di tutti i giornalisti. La FNSI auspica ora che “la stessa capacità di concertazione e convergenza della Camera abbia una continuità istituzionale nel Senato“, così che velocemente in quella sede possa essere espresso il voto che renda la legge definitiva e efficace.

 

Nel tempo di crisi dell’industria dell’editoria, di perdita di tanti posti di lavoro – si legge in una nota pubblicata nel sito della Federazione – mettere in linea di chiarezza e di giustizia qualsiasi forma di lavoro giornalistico è una strada di indirizzo essenziale alle parti sociali, in particolare agli editori, perché il lavoro autonomo venga riconosciuto sul piano dei diritti non solo individuali ma anche collettivi. Nello stesso tempo, si tratta di offrire all’industria editoriale un quadro di regole che sono garanzia di lealtà della concorrenza e, quindi, utile opzione per sfide editoriali più alte nel segno della qualità“.

 

Il testo dovrà ora passare al Senato per l’approvazione definitiva del ddl. “Un ottimo passo avanti per il riconoscimento della pari dignità morale e materiale di tutto il lavoro giornalistico, a prescindere dalle condizioni di esercizio“, ha commentato Carra, parlamentare Udc, che ha aggiunto: “E’ anche un atto di recupero di libertà e autonomia professionale, sempre più indispensabile in un tempo in cui all’informazione è chiesto, ancora più di ieri, di non tacere le cose che debbono essere conosciute dai cittadini per assicurare il loro diritto alla conoscenza e di alimentare il sapere e il pensiero critico“.

 

Ci auguriamo che questo provvedimento possa ora essere approvato anche al Senato ed entrare così immediatamente in vigore, tanto più in un  momento segnato dalla crisi del settore e da una riforma del mercato del lavoro che rischia di aggravare ulteriormente il regime delle tutele sociali e degli ammortizzatori“, ha sostenuto Belle Giulietti portavoce di Articolo 21.

 

Nel frattempo, proprio da Palazzo Madama, il presidente del Senato, Renato Schifani, dopo un colloquio con il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, ha assicurato il suo impegno per “un rapido esame del provvedimento“.