eSECURITY: dominio ‘.xxx’ per 100 mila siti porno, più facile il parental control

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VINCITORI

Da ieri sera più di 100 mila siti web per contenuti a sfondo pornografico, con dominio di primo livello ‘.xxx’, sono stati lanciati sul web e quindi offerti al pubblico della rete. Una conseguenza diretta della decisione presa circa un anno fa dall’ICANN, l’organizzazione che si occupa dell’assegnazione dei domini internet.

 

La società che gestirà il mercato mondiale di tali domini Top Level (TLD) è la Icm Registry, che sul suo sito web dà la disponibilità degli indirizzi .xxx con aggiornamenti in tempo reale. Un mercato quello del porno che da solo vale tra gli 8 e i 10 miliardi di dollari all’anno e che ora, con il suffisso .xxx, sarà completato da siti web più facilmente catalogabili e quindi individuabili, sia dal pubblico, sia dai genitori dei più giovani internauti.

 

In questo modo, inoltre, non sarà più possibile entrare ‘per sbaglio’ in un determinato sito contenente foto e video porno e anche la sicurezza informatica risulterà più alta, grazie ai software forniti da McAfee.

 

Due sono da sempre i problemi che le famiglie e i singoli utenti devono affrontare con il proliferare fuori controllo delle piattaforme a luci rosse: l’accesso dei più giovani e a tali siti web e la sicurezza informatica degli stessi. Molto spesso, infatti, i link che portano ai video pubblicizzati conducono in realtà a pagine infette e piene di virus.

 

Più sicuri invece i genitori, che ora potranno gestire con maggiore efficacia i servizi di parental control, quindi bloccare l’accesso dei figli a tali siti o verificarne la violazione. Tra i detrattori della nuova ondata di suffissi .xxx ci sono anche i gruppi religiosi ed editori come Playboy che da decenni operano nel settore del porno e del soft porno e che vedono in tale liberalizzazione dei domini una minaccia alla loro posizione di mercato.