WIND-VIMPELCOM: Telenor battuta, un passo avanti verso la fusione da 4,7 mld di dollari

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Era l’ultima spiaggia per Telenor nel tentativo di bloccare le fusione di Wind Telecom (l’ex Weather Investments) con Vimpelcom. La Corte Commerciale di Londra ha infatti rifiutato la richiesta di arbitrato avanzata dall’operatore norvegese e nei fatti ha dato un’ulteriore spinta in avanti alla mega fusione, da cui dovrebbe nascere il quinto operatore di telefonia mobile al mondo, con ricavi operativi netti stimati intorno ai 21 mld di dollari.

Una trattativa lunga sei mesi, che dovrà subire un nuovo esame il 17 marzo prossimo, in occasione dell’assemblea straordinaria dei soci di Vimpelcom, e che vede fondamentalmente Telenor protestare per un aumento di capitale e di emmissioni di nuova azioni che potrebbero finire nelle tasche di Naguib Sawiris proprietario di Wind. I norvegesi, infatti, che detengono il 40% di Wimpelcom, ritengono che le azioni in questione dovrebbero andare a loro, altrimenti l’accordo diventa sfavorevole. Secondo indiscrezioni, il magnate delle telecomunicazioni egiziano otterrebbe dalla fusione il 20% di Wimpelcom e 1,5 miliardi di dollari in contanti.

Fatto sta che ormai è molto probabile, nonostante un possibile voto contrario dell’assemblea Vimpelcom, che l’affare valutato 4,7 miliardi di dollari si chiuda, con buona pace dei norvegesi che da sempre ostacolano la fusione valutata come “economicamente non remunerativa“. La guerra fredda tra Wind e Telenor, ora, si sposta sul terreno delle alleanze in assemblea. Telenor, nonostante il suo 40%, non può controllare il collegio dei soci, perchè lo statuto russo prevede una maggioranza del 50% dei voti. Ecco quindi iniziare la caccia ai voti e alle deleghe, da parte dei contendenti, mentre gli schieramenti si allineano pronti a due settimane di fuoco.