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MOBILE APPS: presto l’applicazione salva vita per smartphone, in caso di incidenti e catastrofi naturali come in Giappone

VINCITORI

Sempre più spesso i media riportano notizie di catastrofi naturali che avvengono un po’ in tutto il mondo e di migliaia di persone coinvolte, ferite e decedute a seguito di alluvioni, esondazioni, frane, maremoti e terremoti. L’ultimo disastro in ordine di tempo è il tragico sisma che ha colpito il Giappone lo scorso venerdì. Un evento di magnitudo 9,0 della scala Richter a cui è seguito un devastante tsunami. Il numero delle persone disperse è elevatissimo e i morti, si teme, saranno nell’ordine delle decine di migliaia.

La tecnologia può certamente venire in contro all’uomo e essergli d’aiuto in situazioni drammatiche, come quelle che sta vivendo il popolo giapponese in queste ore, su cui incombe purtroppo anche il rischio elevato di una fuga radioattiva dovuta ad esplosioni e danneggiamenti degli impianti di almeno tre centrali nucleari nel Nord Est del Paese. La grande diffusione di smartphone in tutto il mondo e lo sviluppo di nuove e più efficienti applicazioni sono potenzialmente fattori di miglioramento dei livelli di sicurezza, con il risultato che sempre più vite umane possano essere salvate.

I cellulari di nuova generazione e i telefonini cosiddetti intelligenti sono caratterizzati da una lunga durata delle batterie e una connessione a Internet molto veloce, anche nel caso in cui le linee telefoniche tradizionali siano interrotte. In Giappone, proprio per permettere alle reti di telecomunicazione di funzionare e di consentire le operazioni di emergenza, le autorità governative hanno chiesto ai provider di ridurre dell’80% il traffico voce, azzerando così le normali comunicazioni tra le persone.

Una nuova applicazioni mobile per smartphone sta per essere lanciata sul mercato dai laboratori MPower e verrà resa disponibile per sistemi operativi Apple iOS, BlackBerry OS e Google Android. Il suo nome è BuddyGuard e una volta attivata, con la semplice pressione del dito su un tasto del telefono, avvia un servizio di fotocamera che ogni 10 secondi scatta una foto, registra l’audio dell’ambiente, ogni 3 secondi invia segnali GPS di localizzazione e infine registra tutti i dati su un link che viene spedito in automatico ad una lista di persone da contattare per ogni emergenza.

Al momento BuddyGuard è previsto in offerta freemium e comunque le funzioni base sono gratuite, mentre pagando circa 10 dollari al mese viene aggiunta anche una funzione di contatto di emergenza all’International Emergency Response Coordination Center della compagnia che, letti i dati, provvederà ad informare le autorità del caso (ospedale, Polizia, ambasciata), compresa un’assicurazione con i Lloyds di Londra per fare fronte alle prime spese di trasporto, recupero e cura dell’utente in ogni parte del mondo.

Le informazioni che lo smartphone di una persona coinvolta in un disastro ambientale, ma anche causato dall’uomo, riesce a spedire in tempo reale potrebbero rappresentare per il malcapitato l’unica via d’uscita da una situazione disperata. Una nuova fondamentale funzione del device mobile, che in questo modo potrà anche salvare vite umane. Molte città, più o meno popolose, sono costruite in zone altamente pericolose e, per ignoranza e superficialità, milioni di persone abitano così vicino a vulcani attivi e fiumi che esondano, in zone soggette a dissesto idrogeologico o altamente sismiche. Se proprio non si riesce ad evitare tali pericoli, almeno sarebbe il caso di premunirsi.

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