VIDEOCHAT: Microsoft seleziona il 35% dei neolaureati col video recruitment

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Il 35% dei ragazzi neolaureati che vuole lavorare con Microsoft accede ai colloqui attraverso le videochat aziendali. È quanto afferma Els Van de Water, senior HR manager per Microsoft Italia, che rilancia i servizi di video recruitment e video conference: “I ragazzi vengono da noi per il primo screening e poi, se decidiamo di farli parlare anche con un responsabile in un’altra sede, anziché farli tornare o costringerli a viaggiare, organizziamo una video-conferenza“.

Una pratica nata e diffusasi soprattutto negli Stati Uniti e che si è affermata proprio in virtù della sua praticità e dei volumi di risparmio assicurati alle aziende. Non c’è più bisogno, infatti, di volare da uno stato all’altro e da una città ad un’altra solo per presenziare ad una riunione, una conferenza o un colloquio di lavoro. Le tecnologie di telepresence, video conferencing o video comunicazione hanno registrato un notevole passo in avanti nella qualità del’audio e del video, come nelle soluzioni più disparate a seconda delle esigenze.

Secondo il responsabile Human Resources di Microsoft, la piattaforma aziendale per la video chat è uno strumento di rilevante impatto sull’economia delle imprese, evitando spostamenti inutili, il vitto e l’alloggio dei propri dipendenti in trasferta, con risparmi anche in termini di tempi persi per gli spostamenti.

Per gli utenti da casa, invece, si prospetta un nuovo scenario ricco di opportunità, potendosi mostrare in viso al proprio interlocutore, magari il responsabile risorse umane di Microsoft. L’importante, ha sottolineato Van de Water, è non esagerare con l’immagine che si tende a dare di se, che non deve mai essere troppo formale (nella propria abitazione non ci si veste con giacca e cravatta) o elaborata, mentre altrettanta attenzione deve essere posta nello sfondo delle immagini di casa nostra. Anche la camera da letto o il salone, diventando vere e proprie location per il live streaming, hanno il loro peso nel nostro modo di porci in video.

Stesso discorso per la rete mobile, con un’adeguata ampiezza di banda, che potrà dire la sua in futuro sulle chiamate in modalità videochat e in telepresenza. Secondo un recente rapporto di GigaOM Pro, solo negli Stati Uniti, le chiamate in video da smartphone sono state nel 2009 1,6 miliardi e quest’anno se ne attendono circa 3,6 miliardi. Anche il numero di utenti di tali servizi video e voce sono in costante aumento e il Rapporto stima la loro crescita attorno ai 143 milioni nel 2015, contro gli appena 3,2 di quest’anno.