VIDEOGAME: la nuova frontiera delle game company cinesi è l’America

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Mentre continua la battaglia mediatica tra Washington e Pechino su Internet e libertà di informazione, sul versante dei videogame le cose sembrano mettersi per il verso guisto, con la Cina che guarda sempre più insistentemente al mercato americano come nuova frontiera per le sue aziende.

Il panorama del videogaming asiatico è tra i più vivaci e dinamici al mondo, con la Cina a fare come al solito la parte del leone, con i suoi 100 milioni di gamers, a cui si affiancano i quasi 390 milioni di Internet users, ulteriori potenziali giocatori online, 3,68 milioni di siti e 180 milioni di blog.

Big company del settore come Shanda Games, Perfect World e Changyou.com hanno cominciato nell’ultimo anno a guardare verso l’altra sponda dell’Oceano Pacifico, gli Stati Uniti, con strategie di mercato molto aggressive e innovative. Durante il 2009, secondo i dati del Ministero della Cultura cinese, le esportazioni di videogiochi verso gli USA sono aumentate infatti del 50%, per un fatturato di oltre 100 milioni di dollari.

La scorsa settimana Shanda Games ha acquistato per 80 milioni di dollari uno dei game network più popolari degli USA, Mochi Media, con il fine di inserirsi nella rete dei videogiochi del paese e utilizzarla come leva per il mercato globale. Sei nuovi videogiochi saranno lanciati a breve, con modello di accesso ‘free-to-play’ e un catalogo prezzi accessibilissimo per gadget, armature speciali e bonus, utili in diversi titoli ‘fantasy role-playing’ sul mercato.