R&S: l’ambasciatore Usa in visita presso l’Innovation Center IBM di Bari

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COMUNICATO STAMPA


Ronald P. Spogli, ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia, sarà in visita l’8 settembre all’Innovation Center IBM di Bari, una delle quattro strutture di ricerca che la multinazionale ha insediato nel Sud per valorizzare le risorse, pubbliche e private, di cui è ricco il suo territorio.

 

Nella sua veste istituzionale – dichiara Andrea Pontremoli, presidente e amministratore delegato di IBM Italial’ambasciatore Spogli è particolarmente interessato all’attività che stiamo curando proprio nel Mezzogiorno, consapevole dell’importanza che le partnership industriali nel comparto della ricerca rivestono per la crescita competitiva di tutto un Paese.

All’ambasciatore – conclude Pontremoli – illustreremo quindi i progetti in corso all’Innovation Centre di Bari che promettono al mercato nuovi, affascinanti risultati nel medio periodo“.

 

Con i suoi 120 dipendenti, la struttura pugliese focalizza l’attività su un ampio ventaglio di aree che ha portato allo sviluppo di applicazioni di Information Technology ormai d’uso quotidiano.

Si va infatti dall’eBanking alle soluzioni wireless per i trasporti (anche con progetti di ottimizzazione matematica) e la sanità, dal fisco telematico all’eLearning dinamico e alla formazione a distanza – in questo, Bari è un centro di eccellenza worldwide per IBM – senza dimenticare il ‘contatore elettronico’ per le multiutilities, un ritrovato tecnologico da 300 mila linee di codice Java e lo sviluppo delle ACG, le applicazioni contabili gestionali per la piccola e media impresa.

 

L’Innovation Center IBM è anche fortemente impegnato sulle frontiere più avanzate come il knowledge management/knowledge mining – vale a dire l’estrazione di conoscenze mirate da testo libero, un’attività che gli attuali motori di ricerca non possono garantire – alla Bionformatica per la diagnostica in ambito sanitario e in quello dell’agro-alimentare.

 

Proprio in quest’ultima area di lavoro sono attese applicazioni che rivoluzioneranno il mercato, ad esempio per quanto riguarda la tracciabilità degli alimenti.

 

Il centro barese, peraltro, ha già ricevuto l’incarico dall’ex MIUR di assicurare la standardizzazione in rete delle informazioni prodotte dal Laboratorio Internazionale di Bioinformatica Italiano che aggrega scienziati del CNR, dell’INFN, del Cineca e delle Università di Trieste e Bologna.