PowerPC: da IBM nuova linea di processori a basso consumo

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COMUNICATO STAMPA


IBM ha annunciato oggi l’introduzione di nuovi microprocessori e core di processore a basso consumo energetico nella linea Power Architecture, una risposta  alla crescente richiesta di processori che siano in grado di fornire elevate prestazioni unitamente a bassi consumi energetici.
Inoltre, la società ha ampliato un programma universitario studiato per favorire lo sviluppo di applicazioni a banda larga basate sulla Power Architecture, che rappresenta ormai una porzione significativa di tutta la tecnologia di chip che si ritrova nelle automobili, nei supercomputer, nelle apparecchiature di rete e comunicazioni, nelle stampanti e nelle console per i giochi di oggi.
 
IBM ha presentato due nuovi processori single-core PowerPC standard “pronti per l’uso”, entrambi con disponibilità immediata.
Il PowerPC 750CL, un microprocessore a 32 bit, consuma metà dell’energia del suo predecessore, lavorando a velocità che vanno da 400 MHz a 1 GHz. Il 750CL comprende una cache L2 da 256 KB ed è ideale per applicazioni di networking, storage, imaging, elettronica di consumo e altre applicazioni integrate che richiedono un processore ad alte prestazioni.
Il PowerPC 970GX, successore del PowerPC 970FX, supporta operazioni sia a 32 bit che a 64 bit. Ha le stesse capacità di  potenza del suo predecessore, ma incorpora una cache L2 di dimensioni doppie (1 MB). La gamma delle frequenze per il 970GX va da 1,2 a 2,5 GHz, consentendo al chip di supportare applicazioni che richiedano l’elaborazione di grandi quantità di dati o algoritmi di calcolo intensivo, rendendo particolarmente adatto il suo impiego in  dispositivi di comunicazione, storage, multimediali o grafici.

IBM ha introdotto inoltre il CPC965, un altro componente a supporto della famiglia 970, studiato per fornire connettività I/O e funzionare con un consumo significativamente inferiore rispetto a bridge chip equiparabili. Il CPC965, un chip altamente integrato,  presenta un FSB (Front Side Bus)  ad altissima velocità, pari a metà della frequenza del processore. La spedizione dei primi campioni di CPC965 è prevista per il marzo 2007.
 
IBM ha annunciato inoltre nuovi core di processore a 32 bit, quali:
Il “synthesizable core” 460S, che consentirà ai progettisti di scegliere le dimensioni di cache L1 ed L2, nonché la versione di PLB (Processor Local Bus), necessarie per realizzare sia sistemi con una singola CPU che multiprocessori simmetrici, e può essere utilizzato dalle terze parti di tutto il mondo.
Il 464FP H90, simile al core 464 H90, ma dotato di un’unità  in virgola mobile in doppia precisione integrata.
I due core ASIC (Application Specific Integrated Circuit) consentono ai clienti di personalizzare più facilmente un progetto di chip e di farlo realizzare da IBM o presso le strutture di produzione Common Platform alla Chartered Semiconductor Manufacturing and Samsung Electronics Co, Ltd.
 
I progressi apportati in tutti i core di processore comprendono:

  • Basso consumo energetico: i core sono ad alte prestazioni con requisiti di alimentazione pressoché identici a quelli dei loro predecessori. Si prevede che il 464 H90 dissiperà poco più di mezzo Watt (530 mW) a frequenze di circa 1 GHz.

  • Connettività su bus locale: con architettura di sistema “IBM CoreConnect on-chip” per un più facile sviluppo di progetti SoC (System-on-Chip) personalizzati.

  • Supporto applicativo: progettati per applicazioni integrate, quali comunicazioni, rete, aerospaziali e difesa, elettronica di consumo, storage e stampanti.

Sia i processori PowerPC che i due ASIC sono prodotti con la tecnologia IBM in rame a 90 nanometri (nm). I microprocessori sono dotati inoltre della tecnologia SOI (Silicon-on-Insulator).
La disponibilità del “preliminary design kit” del 464 H90 è prevista per la fine dell’anno, mentre il “preliminary design kit” del 464FP H90 è previsto per il primo trimestre 2007. La disponibilità del 460S è prevista per il secondo trimestre 2007.

Lo scorso dicembre, IBM ha annunciato i piani per mettere a gratuitamente a disposizione della comunità accademica e della ricerca le specifiche del core PowerPC 405.
Da allora, 14 università in tutto il mondo hanno aderito al programma e utilizzano ora il core PowerPC 405: l’Università di Pechino, l’Università del Saarland, l’Università del Maine, il Shanghai Research Center for IC Design, l’Università di Karlsuhe, la Duke University, l’Harbin Institute of Technology, l’Università di Stanford, la Yildiz Technical University, l’Università della Tecnologia di Helsinki, la Rice University, l’Università dell’Illinois di Urbana-Champaign, l’Università di Xi’an Jiaotong e l’Università del Massachusetts di Amherst. Inoltre, l’Università di Stanford ha sottoscritto la licenza RAMP (Research Accelerator for Multiple Processors), che le concede diritti limitati, per finalità di ricerca, sull’architettura.
 
Un’altra novità legata al mondo accademico riguarda la Morgan State University, che ha ricevuto recentemente un contributo di IBM per condurre attività di insegnamento e ricerca sulla tecnologia Power Architecture. Questo semestre, la Power Architecture viene insegnata nel contesto di tre corsi di laurea, nel dipartimento di ingegneria elettronica ed informatica alla Morgan State, situata a Baltimora e designata come università pubblica urbana del Maryland.

IBM e i fornitori di tool EDA prevedono di accelerare il time-to-market. Con l’aumento dei tempi di sviluppo e della complessità dei SoC (System-on-Chip), aumenta anche l’esigenza di una valutazione precoce dei progetti, dello sviluppo di software parallelo, della simulazione e co-verifica. IBM ha di recente siglato degli accordi con i principali fornitori di tool EDA quali Synopsys Inc., Mentor Graphics Corp., Summit Design Inc., CoWare Inc. e Poseidon Design Systems. Anche CoWare svilupperà un pacchetto di supporto per il nuovo PowerPC 750CL IBM.

IBM è membro fondatore di Power.org, una comunità di oltre 40 aziende che promuovono  l’innovazione ponendo al centro la tecnologia Power Architecture. Power.org fornisce un ecosistema aperto, attraverso il quale i suoi membri possono impegnarsi, in modo collaborativi.