Finanziaria: no al trasferimento coatto del TRF, si alla riduzione della presenza dello stato imprenditore

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COMUNICATO STAMPA


Il risanamento della finanza pubblica non può essere attuato con misure come il trasferimento di parte del Tfr all’Inps, che incidono solo sulla cassa, ma non certo sull’equilibrio dei conti pubblici e colpiscono la libera determinazione dei lavoratori e la capacità finanziaria delle imprese. Se si vuole ridare slancio all’economia nazionale, occorre puntare su produttività e innovazione e ridurre la presenza dello Stato imprenditore; così liberare risorse che spesso si annegano in regime monopolistici, ove é facile che crescano inefficenza e sprechi. La promessa riduzione del cuneo fiscale e l’introduzione di un regime di rigore nelle amministrazioni sono passaggi assolutamente irrinunciabiliAitech-Assinform, per voce del suo presidente Ennio Lucarelli, si associa alla dichiarazione della vicepresidente di Confindustria Emma Marcegaglia contro una legge finanziaria che si prospetta incentrata su inasprimenti fiscali, ben distante dal programma di Governo.”Ci aspettiamo – conclude Lucarelli- che venga intrapresa la via indicata oggi dal Presidente Romano Prodi di abbandono del modello della proprietà pubblica, a favore della concorrenza e trasparenza delle regole“.