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Mobile World Congress: Alberto Valsecchi (Alcatel-Lucent – Optics), ‘Il DVB-SH non è un’alternativa al DVB-H, ma una sua evoluzione’

INTERVISTA


La Tv mobile, in tutte le sue declinazioni, si preannuncia grande protagonista del Mobile World Congress (11-14 febbraio). Ma a Barcellona i riflettori saranno tutti puntanti sullo standard DVB-SH (Digital Video Broadcasting – Satellite services to Handhelds) di Alcatel-Lucent, che permette migliori prestazioni del DVB-H, sfruttando la banda S.

Abbiamo intervistato Alberto Valsecchi, Vice Presidente, Marketing, Communications and Business Solutions della divisione Optics di Alcatel-Lucent, per avere un parere tecnico su questa specifica e capire quali vantaggi avrà per gli utenti.

 

   

K4B.   Quali i progetti presenti e futuri di Optics per Alcatel-Lucent?

 

Valsecchi. Alcatel-Lucent è attiva su vari fronti che spaziano dal segmento tradizionale degli operatori di telecomunicazioni a segmenti di mercato emergenti che stanno acquisendo sempre più attenzione per effetto del cambiamento nella tipologia di servizi richiesti da parte degli utenti, sia consumer sia aziendali, e della modalità in cui ne usufruiscono. Basti pensare al digitale terrestre, ai video su cellulare, ai servizi IP più in generale. Queste nuove tipologie di servizio richiedono reti di trasporto, “autostrade” delle telecomunicazioni, sempre più flessibili e capaci. Alcatel-Lucent ha l’obiettivo di supportare gli operatori nei processi di trasformazione delle proprie reti verso le nuove tecnologie IP. A questo obiettivo, la Divisione Optics contribuisce con un portafoglio di prodotti e soluzioni completo e tecnologicamente avanzato che le ha permesso di confermarsi leader mondiale del mercato negli ultimi sei anni. 

 

K4B.   Grande impegno, quindi, nello sviluppo di soluzioni di business per segmenti di mercato in crescita, come il mobile, i “segmenti verticali”, la pubblica amministrazione, i media…

 

Valsecchi. Proprio così: questi segmenti sono caratterizzati da una forte dinamica in termini di cambiamento del modello di business ed è proprio dall’analisi e dalla comprensione dei modelli di business dei nostri clienti e partner che partiamo per realizzare soluzioni efficaci. Fra i segmenti emergenti, c’è sicuramente la “Mobile TV”: in questo ambito, disponiamo di un portafoglio di trasmettitori – che supportano gli standard DVB-H e DVB-SH – che fanno parte integrante della soluzione “Unlimited Mobile TV” di Alcatel-Lucent.

 

K4B.   Il Mobile World Congress di Barcellona sarà un importante appuntamento per Alcatel-Lucent, specie per quanto fatto intorno alla soluzione Unlimited Mobile TV, che si prevede sarà grande protagonista dell’evento. Perché avete deciso di lavorare allo standard DVB-SH?

 

Valsecchi. Per Alcatel-Lucent, che possiede nel proprio DNA una spiccata propensione alla ricerca avanzata, lo standard DVB-SH costituisce un buon esempio di innovazione, sia tecnologica sia di modello di business. Infatti, oltre alle prestazioni tecniche, questo standard introduce il concetto di soluzione per la Mobile TV “ibrida”, ossia che utilizza contemporaneamente il trasporto satellitare e quello terrestre. Inoltre, lo standard DVB-SH consente agli operatori di sfruttare al meglio le infrastrutture esistenti, in particolar modo le reti mobili UMTS.  Lo standard DVB-SH utilizza, infatti, la banda S, che è adiacente alla banda impiegata per l’UMTS. La possibilità di utilizzare un nuovo spettro di frequenze della banda S, attualmente inutilizzato in gran parte del mondo, consente agli operatori mobili di offrire diverse opzioni per la distribuzione dei servizi, aumentando la competizione nel settore del Broadcasting a vantaggio del cliente finale.

 

K4B.   Quali i vantaggi rispetto al DVB-H?

 

Valsecchi. I vantaggi che derivano dall’introduzione di nuove prestazioni nello standard DVB-H, ossia nuova codifica del segnale e migliori prestazioni radio, possono essere valutati sia in termini di maggior capacità, intesa come numero di canali, sia di maggior copertura geografica grazie alla copertura satellitare. Inoltre, lo standard DVB-SH permette di effettuare ottime coperture radio all’interno degli edifici e di soddisfare il bisogno degli operatori di migliorare la qualità dei servizi offerti alla clientela mediante una copertura continua nel passaggio dalle zone aperte agli ambienti chiusi.

 

K4B.   Cosa pensate della decisione Ue di consigliare lo standard DVB-H?

 

Valsecchi. Concordiamo sul fatto che in Europa lo standard DVB-H avrà successo nei prossimi anni, essendo lo standard più maturo, ed è per questo che abbiamo soluzioni e prodotti anche per il DVB-H e siamo fortemente coinvolti in diversi Paesi in sperimentazioni e reti commerciali. La realtà è che il DVB-SH non deve essere considerato un’alternativa al DVB-H, bensì una sua evoluzione, complementare al DVB-H stesso nella realizzazione delle reti.

 

K4B.   Come procede la sperimentazione della Tv mobile in banda S a livello europeo?

 

Valsecchi. Ci sono diverse attività di sperimentazione in corso o in fase di avvio. Abbiamo condotto una sperimentazione in Francia con l’operatore SFR, integrando i nostri sistemi in siti UMTS esistenti e abbiamo verificato sul campo i risultati attesi dalla progettazione teorica. E’ in corso una sperimentazione per servizi pre-commerciali negli Stati Uniti con l’operatore ICO che sta dando risultati molto incoraggianti. A dicembre 2007, abbiamo annunciato un accordo con Rai e 3 Italia (H3G) per la prima sperimentazione italiana. 

L’interesse per la tecnologia è molto elevato ed è dimostrato da vari studi che abbiamo in corso con operatori e broadcaster a livello internazionale.

 

K4B.   Quando sarà lanciato il primo segmento di spazio in banda -S in Europa?

 

Valsecchi. Il primo satellite per DVB-SH in banda S sarà lanciato da Eutelsat nel marzo del 2009 con il nome di W7. Il progetto annunciato da Alcatel Alenia Spazio, ora Thales Alenia, nel Dicembre 2006 utilizzerà fino a 70 Ku-band transponders che possono essere collegati a sei beams che servono Europa, Russia, Africa, Medio Oriente e Asia Centrale. La tecnologia DVB SH, secondo lo standard, può essere impiegata in tutte le bande di frequenza inferiori ai 3GHz; grazie a questa caratteristica un sistema DVB-SH può essere utilizzato nella banda UHF, la stessa dei DVB-H, conservando tutte le caratteristiche migliorative rispetto al DVB-H pur in assenza dell’impiego del satellite.

 

K4B.   Quali sono i principali partner che vi accompagnano in questa importante sfida?

 

Valsecchi. Abbiamo avviato collaborazioni con costruttori di chipset e di terminali, con operatori satellitari e con altre aziende leader nel settore multimediale, creando un vero e proprio ecosistema allo scopo di porre le condizioni per favorire lo sviluppo della tecnologia nell’interesse di tutti gli attori, ed in particolar modo, degli utenti che  potranno beneficiarne.

 

K4B.   In Italia, a dicembre è partito il primo trial di Tv mobile basata su DVB-SH, che risultati avete avuto a oggi?

 

Valsecchi. Le attività di progettazione della rete sono state completate e la rete sarà attivata non appena otterremo l’autorizzazione all’uso della banda S da parte del Ministero. Questa sperimentazione è un’opportunità unica in quanto la copertura è realizzata in modo ottimale dalla integrazione delle reti di Rai e di 3 Italia. E’ la prima rete a livello mondiale dove potremo dimostrare l’interoperabilità tra le tecnologie DVB-H, UMTS e DVB-SH mediante terminali di utente multi standard che ricevono programmi di Mobile TV dalle tre reti in modo del tutto trasparente per il cliente finale.

 

K4B.   A chi si rivolge la Tv mobile? Quali le potenzialità del mercato?

 

Valsecchi. I fattori che possono incidere sullo sviluppo della Mobile TV sono diversi, dalla regolamentazione internazionale e nazionale alla disponibilità delle frequenze, dalle alternative tecnologiche ai nuovi modelli di business.

La Mobile TV si rivolge potenzialmente a tutti gli utenti di telefonia mobile nel mondo. Il servizio Mobile TV in modalità “broadcast” consente, infatti, di portare un servizio universale come la TV di casa sul cellulare di ogni utente. Ovviamente la condizione necessaria è la disponibilità dell’infrastruttura tecnologica, quindi la diffusione del servizio partirà dai Paesi più maturi dal punto di vista della diversificazione dei servizi mobili, fra questi l’Italia in prima fila.

  

  

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