BBF 2007. R. Saracco (Telecom Italia): ‘Tutto converge verso la rete fissa, che non può che essere in fibra. Intervista a Roberto Saracco (Telecom Italia)

di di Raffaele Barberio |

Connettività, accesso alla rete, fisso o mobile, applicazioni e servizi vecchi e nuovi, in un’intervista sul futuro della rete.

INTERVISTA


Roberto Saracco

Il contesto è stato, come al solito, il BBF 2007, che ha registrato la partecipazione tra gli altri di Roberto Saracco, responsabile area Trends e Comunicazione scientifica di Telecom Italia. Saracco si occupa da anni di futuro. Lo immagina e lo vede passare sotto di sé. Gli abbiamo posto alcune domanda a margine del BBF sugli sviluppi della rete. Queste le sue risposte

 

K4B.  L’innovazione corre, ma lo sviluppo di internet è alla velocità della luce. Dove stiamo andando?

 

Saracco.     Si è vero. Internet sta cambiando, non tanto in termini di tecnologie, quanto in termini di applicazioni e di utilizzo. Il modo in cui si accede ad internet cambia, sempre di più il web è un punto di scambio di informazioni tra navigatori, il modello di una internet che consente a moltissimi l’accesso a informazioni create da pochi sta ormai tramontando.

Questo ha profonde implicazioni sulle architetture, sulle applicazioni e sulle tecnologie di rete.

 

 

K4B.  In che senso?

 

Saracco.     Pensare alla rete di domani senza partire da queste considerazioni non ha senso.

Le spinte al cambiamento vanno cercate ai bordi della rete e sono in qualche misura indipendenti dagli Operatori di telecomunicazioni e anche dalle loro scelte. Non è più come una volta quando l’evoluzione della connettività comportava quella degli apparati che si interfacciavano con la rete. Oggi è l’evoluzione di questi, sempre più numerosi e variegati, che guida lo sviluppo della rete.

 

 

K4B.  E questo dove ci porta?

 

Saracco.     Prendiamo l’evoluzione della capacità di memorizzazione. Abbiamo compact flash da svariati GB nelle nostre macchine fotografiche e telefonini. Oggi siamo ad una capacità di 64GB per card e nella prossima decade supereremo i 1000 GB. Gli hard disk hanno già superato il TB e continueranno a crescere.

 

 

K4B.  Si, ma cosa significa questa enorme capacità di memoria ai bordi della rete, come dice lei?

 

Saracco.     Intanto che molte delle informazioni, che normalmente utilizziamo, saranno sempre con noi, senza bisogno di accedere alla rete. Le scaricheremo da essa, ma in modo asincrono rispetto al loro utilizzo e tramite canali a basso costo (addirittura a costo zero, con abbonamenti tipo flat rate). Gli aggiornamenti saranno piccole transazioni, anche queste effettuate in modo asincrono rispetto all’uso. La trasmissione da streaming diventa a burst, abbattendo i costi e spingendo verso reti best effort (IPv4 va benissimo per questo).

La presenza di enormi quantità di informazioni nelle appliance spinge verso una richiesta di banda upstream, che diventa tanto importante quanto quella downstream, mettendo fuori gioco soluzioni di trasporto asimmetriche (pre-pensionamento dell’ADSL).

La crescita delle capacità elaborative abilita l’esplosione dei sensori, il CMOS sostituisce gradualmente il CCD, portando a telecamere con oltre 10 Mpixel, cosa che abbiamo già raggiunto nelle fotocamere digitali. Il consumer world che crea informazioni, ai bordi della rete, chiede velocità di trasferimento oltre i 100 Mbps; non è quindi la televisione, neppure quella HD (che richiede circa 15 Mbps) a spingere verso maggiori capacità di banda.

La richiesta di banda anche sul mobile, appena in fase iniziale, spingerà verso alte densità di celle, portando a celle sempre più piccole.

 

 

K4B.  E il Wimax, come si colloca in questo quadro?

 

Saracco.     Il Wimax va in direzione opposta e sarà una delle tante tecnologie disponibili utili per coprire aree a bassa densità di traffico con potenziali alti picchi singoli, non certamente una tecnologia sostitutiva delle attuali.

 

 

K4B.  Tutto sembra andare verso un nuovo ecosistema, ma con un cuore Fisso o Mobile?

 

Saracco.     La coesistenza di varie tecnologie sarà un dato di fatto e la sfida sarà renderle trasparenti ai clienti finali. I terminali stanno crescendo in questa direzione e il Software Defined Radio forma un importante substrato abilitante. I terminali diventeranno progressivamente nodi di rete collegati in architetture mesh: non saranno più terminali di una rete, ma essi stessi una rete che cresce in capacità man mano che cresce il numero di terminali.

Teniamo conto che il mercato compra i terminali sulla base di parametri che non sono né prestazionali né tecnologici. E sono i terminali e la loro pervasività a spingere l’evoluzione della rete.

Anche l’evoluzione del mobile, con celle sempre più piccole, indirizza lo sviluppo della rete fissa: tutto converge verso una rete che “deve” essere in fibra.

 

 

K4B.  Quindi rete in fibra ?

 

Saracco.     Si. Ed in modo progressivo. Seguendo quelle che sono le compatibilità economiche. Una rete completamente in fibra è una rete piatta, in cui non si riconoscono più snodi tra accesso, metro e core/backbone, in cui occorre pensare all’unbundling funzionale, non fisico, in cui basta garantire un accesso ad un flusso per disporre di un’infrastruttura completa per l’offerta di servizi (informazioni e contenuti compresi, ovviamente).

 

 

K4B.  Allora connettività, con il più alto livello di disponibilità di banda?

 

Saracco.     Non solo. In questa rete il livello di connettività deve essere associato a un livello di fruibilità delle risorse tramite piattaforme che le rendano disponibili. Ecco perché l’accento di molti Operatori, quando si pianifica l’evoluzione delle Next Generation Network, è posto sulle piattaforme per abilitare multimedialità, personalizzazione, trasparenza alla tecnologia, all’infrastruttura e all’accesso.

 

 

K4B.  Quindi NGN non per un’ideologica richiesta di banda, ma per rapportarsi subito a nuovi servizi…

 

Saracco.     Queste piattaforme sono quelle che realmente abilitano lo sviluppo efficace di nuovi business, permettendo a diversi attori di sfruttare reciprocamente i loro servizi, creando di fatto nuove catene del valore. Sono i cosiddetti mash-up che stanno prendendo forma, ora dominati da Google (che con la messa a disposizione delle mappe ha dato impulso alla presentazione georeferenziata di informazioni e che, guarda caso, sembra interessarsi a Second Life, una mossa logica proprio nella direzione dei mash-up), ma in prospettiva aperti a chiunque. Un altro termine per mash-up è “ecosistema”, inteso come una spontanea aggregazione di business in genere stimolata da un certo prodotto o servizio (vedi iPod, ma si veda anche il sistema dell’education, oggi fortemente disaggregato, o quello dell’infomobilità o della sanità).

 

 

K4B.  Mi sembra di capire che tutto ciò che abbiamo visto sino ad ora è destinato a rimanere alle nostre spalle…

 

Saracco.     Il futuro del business passa attraverso questi nuovi modelli, in cui le catene del valore non sono più lineari, ma a rete magliata, e i flussi di cassa non necessariamente diretti dal fruitore al fornitore.

Le NGN in questa accezione diventano il vero substrato abilitante per il business futuro, un elemento fondamentale per lo sviluppo di un sistema paese.

 

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