Broadband World Forum Europe: G. Bertolina (Italtel): ‘Ecco perchè siamo un’azienda con radici antiche, ma con la testa nell’innovazione. Intervista a Giorgio Bertolina (Italtel)

di di Raffaele Barberio |

Da poche settimane alla guida di Italtel, Giorgio Bertolina spiega quale futuro vede per la sua azienda tra convergenza e reti di nuova generazione.

INTERVISTA


Giorgio Bertolina

Al Broadband World Forum di Berlino, appena concluso, abbiamo incontrato Giorgio Bertolina, Amministratore Delegato di Italtel.
Giorgio Bertolina è un manager di lungo corso con alle spalle esperienze significative. Amante della montagna e dei suoi silenzi, sposato con tre figli, egli è da poche settimane alla guida di un’azienda con antiche radici italiane e proiettata verso il mercato internazionale.

K4B. Lei è giunto da appena un mese in Italtel, come è stato il primo impatto tra lei e la sua nuova azienda?

Bertolina. Una realtà nuova, una nuova responsabilità. In realtà è un’azienda ben nota da chi, come me, proviene dal settore dell’ICT. Italtel è sempre stata un punto di riferimento per chi lavora nel settore delle telecomunicazioni, un’azienda che ha saputo esprimere una sua capacità di eccellenza nel settore in cui opera. Italtel, come lei ha ricordato, affonda le radici nella storia delle telecomunicazioni italiane. E’ però un’azienda che ha saputo crescere su queste radici solide e proiettarsi sempre più verso mercati esteri e globali con una presenza significativa confermata, tra l’altro, da recenti ricerche di mercato che hanno determinato nel 28.5% la quota di mercato nel settore del softswitch.

K4B. Softswitch? Perdoni la mia ignoranza, cos’è?

Bertolina. Il softswitch rappresenta è l’evoluzione nel settore della commutazione che ha portato dalle centrali prima manuali, poi meccaniche, poi elettromeccaniche, poi elettroniche a quelle che oggi non sono più delle centrali, ma sono dei pacchetti software che consentono di fare tutto quello che si poteva fare una volta con la commutazione tradizionale e molto di più.

K4B. Avete modernizzato le vostre competenze storiche, seguendo una linea di continuità…

Bertolina. Non solo. Italtel ha saputo oltre che innovare su quella che è la tradizione della commutazione, costruire un’offerta intorno alle possibilità offerte dal software. È quindi, oggi,un’azienda che ha saputo intraprendere percorsi di sviluppo che l’hanno portata ad essere qui, al Broadband World Forum di Berlino, con una soluzione particolarmente all’avanguardia come The Service Box.
E’ un prodotto innovativo che nasce proprio dalla capacità di un’azienda che ha solide radici nella commutazione e, quindi, con queste competenze e uno sguardo rivolto al futuro, ha saputo anticipare la concorrenza con soluzioni che saranno sempre più necessarie a un mondo fatto di convergenza delle reti, un mondo completamente coniugato al digitale.
Non dimentichiamo che, fino a poco tempo fa e, in molti casi ancora lo è, avevamo reti dedicate per specifiche attività. Chi voleva parlare al telefono aveva una rete dedicata per parlare al telefono. Chi voleva trasmettere dei dati aveva delle periferiche dedicate e una rete dedicata. Per vedere la televisione, ancora oggi, usiamo delle antenne, quindi dei canali di trasmissione dedicati solo alla trasmissione televisiva; e tutto questo utilizzando, tra l’altro, degli oggetti, delle periferiche, dedicate.
Le nuove tecnologie ci consentono, oggi di superare questo.
La digitalizzazione dei contenuti rende, di fatto, ogni contenuto uguale all’altro nel linguaggio usato. Non esiste più la differenziazione tra voce, dati e televisione, perché in tutti e tre i casi si tratta di contenuti digitali.
Questo vuol dire che processi di digitalizzazione e convergenza di reti verso il mondo IP, fino alle reti di nuova generazione, consentono ed impongono, a un tempo, a noi tutti un approccio completamente diverso a questi mercati.

K4B. Nel mondo della convergenza di cui parlava, il mondo delle telecomunicazioni non è più solo tale, il mondo dei fornitori di contenuti non è più solo tale, i cosiddetti vendors di una volta non esistono più come tali. Mi pare che anche Italtel stia cambiando pelle. Come si colloca la sua azienda in questo nuovo scenario della convergenza?

Bertolina. Si, è vero, non è più un mondo in cui si riconoscano chiaramente i ruoli di ciascun giocatore. Un tempo, come dicevo, chi faceva delle periferiche era specializzato in queste “scatole”. Oggi abbiamo degli esempi con nomi notissimi, come Apple piuttosto che Nokia che, di fatto, non sono più dei venditori di oggetti e di periferiche, ma vendono contenuti con iTunes piuttosto che con Ovi di Nokia che ha intendimenti del tutto analoghi a quelli di Apple in termini di vendita di musica, video e altri contenuti. Quindi quello che abbiamo davanti è un mondo in cui le regole del passato sono saltate, proprio perché la tecnologia consente di superare queste regole. Lo ripeto, tecnologia vuol dire oggi innanzitutto digitalizzazione dei contenuti e convergenza delle reti. Ciò che si sta aprendo davanti a noi è un mondo in cui ciascuno ha molte più opportunità, ma anche dei rischi che un tempo non esistevano. Mi riferisco alla capacità di altri attori, anche minori, di entrare sui mercati. Se pensiamo, ad esempio, agli operatori telefonici vediamo come, di fatto, questa evoluzione rischia di schiacciarli tra coloro che forniscono contenuti e periferiche, che sono spesso anch’esse dotate di contenut,i come dicevo prima, e i fornitori tradizionali di periferiche. È evidente che questo è un rischio che può essere, però, trasformato in opportunità, se anche gli operatori telefonici riusciranno ad utilizzare le nuove tecnologie e riusciranno a fornire contenuti di natura diversa, ma che facciano sempre leva sulle tecnologie disponibili, per consentire anche a loro di ampliare la propria gamma di offerta.

K4B. Wireless e wireline, rete fissa e rete mobile, le varie problematiche legate all’accesso alla rete per garantire a tutti l’inclusione ed evitare il digital divide. In questo contesto di competizione tra sistemi è vero che non vincerà nessuna tecnologia in particolare? Ci sarà uno scontro aperto, l’un partito contro l’altro o ci sarà un nuovo ecosistema di accesso alla rete?

Bertolina. Ma, guardi. Io non me la sento di tifare per nessuna tecnologia in particolare quindi, tanto meno, mi sento di fare previsioni su quelle che saranno le tecnologie vincenti. Il successo di una tecnologia dipende molto dalla risposta del mercato, in termini di facilità d’uso, in termini di opportunità che consente. Io, francamente, non vedo una contrapposizione tra reti fisse e reti mobili, se guardo al modo in cui la tecnologia sta evolvendo. Io credo che la distinzione tra fisso e mobile sarà sempre di più relativa all’acceso, piuttosto che al cosiddetto backbone.
Io credo che convergeremo verso reti che consentiranno indistintamente di fare tutto quello che le soluzioni e le tecnologie disponibili ci permetteranno di fare. Se poi la soluzione dell’ultimo miglio sarà fissa o mobile, a seconda delle situazioni, a questo proposito penso che, nella maggior parte dei casi, si affermeranno l’una e l’altra in base alle caratteristiche ed ai requisiti di economicità o di praticità di questa o quella situazione specifica.

K4B. Ultimo miglio e backbone ci invitano a guardare all’argomento più di moda, le reti di nuova generazione. L’Italia ha un problema, come tutti gli altri Paesi che sono in evoluzione, ed è quello di assicurare alla società, alle imprese, allo Stato delle reti capaci di convogliare voce, dati e video. Come si posiziona Italtel all’interno di questo dibattito?

Bertolina. Certo, il tema riguarda innanzitutto i Paesi più avanzati che hanno una lunga tradizione di telecomunicazioni. Parliamo praticamente di tutti i Paesi europei e, in misura diversa, ma non dissimile, del Nord America, che si pongono in una situazione paradossalmente meno facile rispetto ai Paesi emergenti, i quali, partendo da zero possono – e spesso così accade – adottare immediatamente soluzioni innovative disponibili sul mercato. Se penso al nostro ruolo, credo che per gli investimenti fatti e considerando l’esistenza di backbone tradizionali, non possiamo ignorare il ruolo importante di questa transizione. Non si può buttare tutto a mare e ricostruire tutto ex-novo. Occorre, come è ai più noto, gestire una transizione che, tenendo conto di quanto già installato, consenta quell’espansione che sarà necessaria a ciascun Paese per disporre di una infrastruttura adeguata capace di stare al passo con la modernità e con le esigenze dello sviluppo e della crescita. In questo scenario, Italtel, si pone sicuramente come un’azienda in grado di fornire soluzioni che partono dalla tradizione del backbone e affrontano le esigenze di sviluppo delle reti di nuova generazione.

K4B. Colloca Italtel a cavallo tra tradizione e innovazione e, proprio qui, al Broadband World Forum di Berlino Italtel riceve un riconoscimento significativo. Il suo prodotto più recente, The Service Box, viene riconosciuto come concept migliore nella sua categoria. Un risultato che, immagino, vi riempie di orgoglio…

Bertolina. E’ indubbiamente un risultato molto importante per noi, perchè il Broadband World Forum è, senza dubbio, l’avvenimento più importante dell’anno in un ambito che ormai sarebbe limitativo definire di sole telecomunicazioni, per le ragioni che ricordavamo prima. Senza dubbio in un mondo di ICT così articolato, veder riconosciuto il proprio prodotto come vincente tra prodotti di nuova concezione evidentemente ci riempie di orgoglio e conferma la capacità della nostra azienda di vedere oltre quella che è stata la sua storia, di guardare avanti e di essere in grado di creare prodotti innovativi.
In questo caso parliamo di un prodotto, in realtà è una soluzione, anche se il nome The Service Box è una soluzione lessicale che serve solo ad indicare un box virtuale in grado di contenere al proprio interno le soluzioni che vengono fornite ai service provider e agli operatori telefonici in prima istanza, ma che potrà trovare applicazione in un ampio spettro di esigenze che vanno dal singolo utente alla grande impresa privata o all’apparato di pubblica amministrazione, dove soluzioni di questo tipo consentiranno di ridurre il digital divide. Mi riferisco innanzitutto alla capacità della nostra soluzione di fronteggiare anche quel divario non solo di tecnologia, ma di utilizzo di soluzioni informatizzate e di comunicazioni che avvicinino sempre di più il cittadino alla Pubblica Amministrazione e che, quindi, agevolino le aspettative di entrambi e rappresentino un beneficio significativo per entrambi.

K4B. Il premio che avete ricevuto a Berlino riconosce non solo l’aspetto innovativo, ma anche l’originalità della proposta. Mi viene di chiederle, è possibile che non ci sia niente di simile, in questo momento, in giro per il mondo?

Bertolina. Beh, questo premio ci è stato assegnato proprio perché quello che offriamo è una soluzione, in questo momento, unica. Non ho dubbi che molti ci stiamo pensando o ci abbiano pensato anche prima di noi, ma poi, quello che conta, è chi arriva prima. In questo caso Italtel è arrivata prima di chiunque altro, con un qualcosa che non è solo un’idea, un concetto, ma al contrario è una soluzione esistente, una soluzione che abbiamo peraltro già reso operativa in almeno un caso. Con Telecom Italia, per esempio, abbiamo introdotto The Service Box nell’ambito del Second Life, dove questa soluzione consente a due avatar, quindi due persone di quel mondo virtuale, di mettersi in comunicazione tra loro in modo reale, da qui lo slogan “diamo una voce alla vostra seconda vita” oppure, se preferiamo, “diamo la vostra voce alla vostra seconda vita”.
La soluzione consente di realizzare una telefonata tra i due avatar che desiderino farlo in modo anonimo, quindi il numero non verrà mai mostrato, ma la voce delle persone e i numeri di telefono utilizzati sono reali.
Questo è un esempio di un’applicazione che, detta così, può sembrare molto banale. Fare una telefonata oggi è così naturale che anche i bambini piccoli oggi hanno imparato ad utilizzare i telefoni. In realtà, tenendo conto che si può usare sia un telefono fisso che un telefono mobile, si va ad interagire su reti che possono essere ancora tradizionali piuttosto che già completamente IP, e questo ha in termini di realizzazione una complessità di integrazione che – mi permetto di dire – solo un’azienda come Italtel, con la competenza che ha e con la visione che ha dimostrato, riesce a realizzare.

K4B. Lei è da poche settimane alla guida di Italtel, ma mi pare già saldamente al comando. Cosa prevede per il futuro di Italtel?

Bertolina. Io credo che il futuro di Italtel debba basarsi su questi risultati che abbiamo citato prima, puntando quindi ad una forte presenza nel mercato internazionale softswitch e ad una forte capacità innovativa. L’altra caratteristica positiva che fa parte del DNA di Italtel, che non abbiamo qui citato, ma che mi preme rammentare, è la capacità di integrazione che la nostra azienda ha in un mondo che ancora vede tutta una serie di diverse tecnologie interagire negli stessi ambienti è dove è sempre più importante la capacità di rendere operative e funzionali certe soluzioni di integrazione.
Siamo in un mondo dove l’utilizzo di piattaforme aperte consente una sempre più veloce realizzazione di soluzioni, ma questo paradossalmente a discapito della interoperabilità delle varie soluzioni adottate. Quindi Italtel come network & sistems integrators si pone chiaramente come un fornitore di riferimento per realizzare soluzioni che siano effettivamente funzionanti, innovative ed efficienti.