Rapporto EITO 2007: l’Europa davanti alla sfida digitale, necessarie risorse umane qualificate. Intervista a B. Lamborghini (EITO)

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a cura di Stefania Pagliara

INTERVISTA


Bruno Lamborghini

E’ stato presentato ieri a Roma il Rapporto EITO 2007 (European Information Technology Observatory).
Analisi e previsioni che mettono in luce come l’Europa stia accelerando nella sfida digitale globale. Nel corso del 2006, infatti, come emerso dai dati l’industria ICT è entrata in un nuovo ciclo tecnologico e applicativo, guidato dalla convergenza e dalla estesa diffusione di internet quale principale architettura di rete per tutti i canali di comunicazioni su IP. E nuove applicazioni autogenerate e condivise stanno nascendo sotto il titolo Web 2.0.

Il fenomeno più innovativo è la diffusione globale di reti e applicazioni che stanno coprendo simultaneamente tutte le aree del pianeta, con particolare intensità in India e in Cina. Altro fattore rilevante è l’impatto che tale fenomeno determina non solo sulla specifica industria ICT, ma anche su molti settori dell’industria e dei servizi.

In questo contesto mondiale estremamente dinamico, l’Unione Europea sta accelerando il passo, avendo chiara la sfida globale in atto e mostrando una crescente volontà di e partecipare alle nuove opportunità che si stanno aprendo. Di questo abbiamo parlato con Bruno Lamborghini, Presidente EITO e membro dell’Advisory Board di key4biz.

  

K4B. Il Rapporto EITO 2007 mostra una ripresa significativa del mercato ICT in Europa. Qual è il dato più rilevante?

  

Lamborghini. L’elemento più innovativo è il fatto che il mercato dell’ICT in Europa dopo anni di flessione o crisi, in particolare nel settore IT, sta dimostrando una netta ripresa soprattutto nel segmento Software e servizi IT. Questo significa che l’Europa si sta rendendo conto dell’importanza di partecipare attivamente al nuovo ciclo basato sulla convergenza digitale, attorno alle reti IP, alla banda larga, attorno all’introduzione di nuove applicazioni e servizi ICT nelle imprese, nelle organizzazioni, nelle aree dell’eBusiness, dell’eHealth, dell’eGovernment, e dei contenuti digitali per dell’e-entertainment. L’Europa può quindi giocare un ruolo non solo come mercato di sbocco per produzioni americane o asiatiche ma come operatore concorrente sul mercato internazionale. Questo anche in funzione del fatto che la UE-27, oggi presenta 10 mercati nuovi, sostanzialmente vuoti e che devono essere riempiti. Ne consegue una grande spinta alla crescita come dimostrato dai dati stessi.

  

K4B. Quali sono stati i paesi che hanno trainato lo sviluppo del mercato europeo?

  

Lamborghini. Se ci riferiamo esclusivamente al mercato IT, dell’Information Technology, escludendo quindi il mercato delle Telecomunicazioni che in questo momento è segnato da un percorso divergente con un tasso di crescita in riduzione per i motivi a tutti noti, tra gli altri la concorrenza del VOIP, la saturazione del mercato della telefonia cellulare, vediamo che alcuni paesi stanno marciando più velocemente di altri. In particolare la Spagna sta mostrando uno sviluppo notevole. Ci sono poi i paesi dell’Est Europa, Polonia, Romania, Bulgaria, paesi che si stanno evidentemente rendendo conto che il loro sviluppo, la loro partecipazione all’Europa passa attraverso l’uso diffuso delle tecnologie dell’informazione. Questo è un fatto estremamente significativo su cui occorre fare delle riflessioni importanti.

  

K4B… E nel resto d’Europa?

  

Lamborghini. Evidentemente per l’Europa ci sono ancora dei problemi di gap. Si tratta sostanzialmente di due tipi di problemi collegati agli insufficienti investimenti: in ricerca nell’ICT e in competenze e skills. Diversamente da quanto invece avviene nei paesi asiatici e quelli dell’Est Europa. L’Europa deve pertanto investire in questa direzione ovvero in risorse umane qualificate se vuole riuscire a tenere la velocità del nuovo treno della convergenza digitale.

  

K4B. Quali settori industriali hanno registrato i più alti tassi di crescita?

  

Lamborghini. Oggi la grande impresa ha già sviluppato in maniera significativa le proprie applicazioni attorno alla rete. Molta strada devono invece ancora fare le PMI soprattutto in Italia. La piccola impresa non ha ancora capito che è solo attraverso l’uso diffuso delle reti intelligenti che si può competere a livello internazionale, tanto più oggi che ci si deve confrontare con la realtà delle imprese asiatiche, di gran lunga più avanti nell’uso di tecnologia ICT. Anche nell’ambito della Pubblica Amministrazione alcuni settori hanno conosciuto uno sviluppo maggiore rispetto ad altri. Questo fa capire che non bisogna puntare sullo sviluppo di aree specifiche ma occorre cercare di favorire la diffusione totale di tecnologia ICT a livello di sistema.

 

K4B.…In che maniera?

  

Lamborghini. Con una maggiore alfabetizzazione di tutta la popolazione sull’uso di tecnologie ICT. Bisogna chiedersi perché oggi le famiglie in Italia non spingono i propri figli a intraprendere studi tecnico-professionali o ad accedere alle facoltà scientifiche. Evidentemente manca una cultura complessiva sul ruolo delle tecnologie nello sviluppo della società e nella creazione di occupazione.

Stiamo vivendo una fase molto importante caratterizzata dalla condivisione digitale. Condivisione vuol dire sharing delle competenze; solo le competenze in rete producono valore. Questo è il punto nodale che deve essere affrontato dalle organizzazioni preposte alla formazione, scuole e università.

 

K4B. Uno sguardo adesso al nostro paese, cosa emerge dal Rapporto?

  

Lamborghini. L’Italia ha ancora un forte gap. Se consideriamo i dati del Rapporto EITO sulla spesa informatica per abitante o in rapporto al prodotto interno lordo, il nostro paese è ancora indietro rispetto alla media europea ed il gap è riconducibile ad uno sviluppo del mercato inferiore a quello degli altri paesi. Vi sono tuttavia dei segnali positivi; il paese è uscito dalla fase di crescita zero, nel senso che registriamo una ripresa economica che è sempre più allineata alla crescita media europea, e questo vale anche per gli investimenti delle imprese che fanno crescere il mercato dell’ICT. C’è quindi un’attesa positiva. Le nostre previsioni infatti anche per l’Italia sono positive. Il mercato del software nel 2008 sarà caratterizzato da tasso di crescita del 6% analogamente alla media europea.

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