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Alcatel: WiMax e HSDPA nel futuro di un mercato sempre più ´User-centric´. Intervista a Franco Micoli

INTERVISTA



a cura di Alessandra Talarico

 
 

Il mercato delle telecomunicazioni si trova ad affrontare un futuro prossimo pieno di sfide e di opportunità, rappresentate dalla banda larga e da tutto un ecosistema di tecnologie – mobili e fisse – che promettono di rendere l’accesso a Internet sempre più presenti nella nostra vita quotidiana.

Abbiamo chiesto a Franco Micoli, Marketing, Strategy & Technology Alcatel Italia quali sono le priorità di un’azienda impegnata in prima linea sul mercato delle comunicazioni di nuova e prossima generazione.

 

K4B. In uno scenario in continua evoluzione come quello delle telecomunicazioni a banda larga, come si pone una società come Alcatel, all’avanguardia in diversi contesti, dall’hsdpa al Wimax? Quali sono le tecnologie da privilegiare?

 

R. Come Alcatel riteniamo che oramai siamo entrati nella terza fase dei servizi di telecomunicazioni, dopo la prima fase dei servizi di connettività (voce e dati) seguita dalla fase dei servizi di connettività a banda larga (DSL, Wi-Fi, 3G), ora si lavora per sviluppare soluzioni e servizi a banda larga di tipo ¿User-Centric’, in cui l’utilizzatore finale possa disporre ovunque e su qualunque terminale di servizi multimediali ed interattivi, con una user-experince semplice e personalizzata.


Per fare questo siamo concentrati su tutte le tecnologie di accesso wireline (xDSL, fibra) e mobile (UMTS, HDSPA) passando per il wireless (WiMax); comunque tutte abilitate dalla tecnologia IP.


Il nostro focus strategico è posto sulle soluzioni per la convenvergenza fisso-mobile, per il triple-play e per i ¿Managed Communication Services¿ in ambito aziendale.

 

K4B. Le sperimentazioni sul WiMax stanno per cominciare anche in Italia. Si parla molto della versione mobile dello standard, che però rischia di mettere in pericolo gli investimenti già effettuati nel 3G. c’è spazio per entrambe le tecnologie, o una finirà per prevalere sull’altra?

 

R. La versione mobile dello standard IEEE 802.16 è ancora in fase di definizione ed al momento si possono solo pensare applicazioni e servizi a banda larga di tipo nomadico, cioè a limitata mobilità.

Dall’altro lato, l’evoluzione delle reti 3G con la tecnologia HDSPA permetterà  già a partire dall’inizio dell’anno prossimo, compatibilmente con la disponibilità dei terminali, di disporre di una banda per utente di 1-2 Mbps in piena mobilità.

 

K4B.l’Italia ha tardato a liberare le frequenze per il WiMax e il nostro Paese ha accumulato un certo ritardo rispetto agli altri paesi. Come si colloca Alcatel in questo contesto e In che modo si potrà recuperare questo ritardo?

 

R. Il nostro Paese si sta muovendo per liberare ed assegnare le frequenze del 3.5Ghz, come Alcatel ci auguriamo che questo processo sia il più rapido e lineare possibile, affinchè si possano sviluppare tutte le iniziative imprenditoriali che la tecnologia WiMAX abilita.

 

K4B. l’imminente assegnazione delle licenze per il WiMax potrà cambiare lo scenario attuale del mercato italiano della banda larga?

 

R. Appena risolti i problemi tecnici e regolatori relativi alle licenze 3,5 Ghz  bisogna considerare le varie strategie degli operatori, ma sicuramente una tecnologia così dirompente crea un contesto competitivo molto più ampio. Tutto dipenderà comunque dal costo delle licenze.

 

K4B.

Secondo lei, è giusto pubblicizzare una tecnologia ancora in fase embrionale o questo rischia di confondere gli utenti?

R. Quello che ad oggi ancora manca alle tecnologie WiMax disponibili sul mercato, è la possibilità di realizzare soluzioni end-to-end di tipo multivendor  interoperanti, in parole più semplici le soluzioni di oggi necessitano di trasmettitori e ricevitori dello stesso fornitore.

Questo vincolo sarà superato nei prossimi mesi grazie alle attività sulla interoperabilità del WiMax Forum (l’equivalente per il WiMax di quello che è la WiFi Alliance per il WiFi), associazione che raccoglie circa 200 membri tra produttori e operatori.

 

K4B. Si parla molto di ¿ubiquità¿, ma le difficoltà di rendere veramente democratica la banda larga sono ancora tante. Quali sono secondo lei le aree in cui bisognerebbe intervenire con più urgenza?

R.Bisogna considerare in questo contesto, le due facce del Digital Divide.

L’aspetto ‘fisico’: bisogna fare in modo da permettere a tutta la popolazione italiana di poter avere accesso ai servizi a banda larga superando, ove esistono, le problematiche poste dal territorio e dalla disponibilità di reti a banda larga; per questo sicuramente la tecnologia WiMax permetterà di realizzare reti di accesso molto estese e a bassi costi infrastrutturali.

L’aspetto ‘culturale’ è invece relativo alla bassa propensione alle tecnologie della maggioranza degli utlizzatori finali; per questo dobbiamo intervenire da un lato per proporre soluzioni e servizi che mascherino la complessità tecnologica e siano risposta alle esigenze reali,  dall’altro per migliorare la formazione e le competenze verso l’ICT sia dei consumatori che delle imprese.

 

K4B. Quali sono le soluzioni che Alcatel ha proposto o intende lanciare in questo senso?

 

R: Innanzitutto cerchiamo di avere un occhio di riguardo per chi per età o per cultura o per propensione personale non ha le capacità per poter lavorare sul pc. Per esempio abbiamo realizzato per il comune di Firenze un servizio di video assistenza per gli anziani che sfrutta la banda larga per poter offre assistenza sanitaria attraverso il televisore. La rivoluzione è dunque rappresentata dal fatto che di poter fornire un servizio anche a quegli utenti che non hanno dimestichezza col computer, attraverso dispositivi di uso quotidiano e in modo più semplice possibile.

 

K4B. Qual è, nella percezione di Alcatel, il livello di interesse delle aziende italiane nei confronti delle nuove tecnologie di comunicazione a banda larga?

 

R. l’interesse è molto alto, come dimostra ma ci sono ancora molte problematiche legate agli investimenti in ambito ICT. Le aziende non investono finché non capiscono che questo permette un ritorno degli investimenti e un miglioramento del loro business.

 

K4B. Parliamo di sicurezza: Man mano che nuovi servizi e nuove soluzioni sono resi disponibili e vengono immessi sul mercato, progressivamente emergono anche nuove minacce e tecniche di intrusione. Potranno esistere in futuro reti veramente sicure?
 

R. La sicurezza e l’affidabilità delle reti è necessaria sia a livello dell’operatore, quando i servizi sono erogati da un service provider, e sono necessarie a livello aziendale per le reti e le applicazioni interne all’impresa.

Per superare le problematiche di sicurezza, si sta lavorando alla creazione di partenership tra fornitori di comunicazioni, vendor di infrastrutture e vendor di sicurezza per proporre soluzioni integrate e consolidate che forniscano l’adeguato grado di protezione, come parte integrante di progetti di soluzioni e servizi innovativi.

 

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