Intervista ad Erkki Liikanen: Allargamento europeo per un grande Piano eEurope-2005

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INTERVISTA


Erkki Liikanen

Con il processo di allargamento dell’Unione Europea, l’Europa passerà da 15 a 24 Paesi membri. I nuovi Stati Membri aderiranno a pieno titolo  al Piano d’Azione  eEurope 2005 e svolgeranno un ruolo attivo nella realizzazione degli ambiziosi obiettivi che esso si prefigge. Per queste ragioni, abbiamo ritenuto utile porre ad Erkki Liikanen, Commissario Europeo per le Imprese e la Società dell’Informazione, alcune domande a riguardo.


D. In quale misura l’allargamento dell’UE influirà sugli obiettivi legati alla realizzazione della Società dell’Informazione
?

R. ¿La priorità per il biennio 2003-2004 sarà il recepimento, da parte dei Paesi di prossimo ingresso nella UE, del pacchetto con le nuove Direttive quadro relative alle nuove comunicazioni elettroniche, che entreranno in vigore nel prossimo mese di luglio. l’Unione  Europea seguirà con estrema cura tale processo, intervenendo, laddove necessario, con un adeguato e concreto supporto. I nuovi Paesi membri saranno parte integrante del Piano d’Azione  eEurope-2005 a tutti gli effetti, prendendo parte attiva alla realizzazione degli ambiziosi obiettivi delineatisi nel suo ambito¿.


D. Quali le strategie che l’Unione Europea adotterà, in linea con il Piano d’Azione eEurope 2005 per ridurre il ¿digital divide¿ esistente fra gli attuali membri dell’Unione e quelli di prossimo ingresso?

R. ¿Sotto un certo profilo, i nuovi entrati avranno il vantaggio di accedere direttamente alle tecnologie più avanzate, senza dover attraversare tutte quelle fasi di transizione che gli Stati membri dell’Unione hanno dovuto percorrere, anzi saltandole e ritrovandosi così, già da subito, ai livelli di massima efficienza.   Parte integrante del Piano d’Azione eEurope-2005 è lo scambio di buone pratiche atte a favorire un sempre più rapido apprendimento da cui, io credo, i Paesi di prossimo ingresso trarranno particolare beneficio. Di fatto, questi Paesi potranno beneficiare dell’esperienza dei precedenti Stati Membri, applicandola alle proprie realtà nazionali. Naturalmente avranno il vantaggio di poter evitare gli errori commessi in precedenza dagli altri¿ 


D. La riforma della Pubblica Amministrazione costituisce un fattore chiave per la realizzazione delle soluzioni efficaci di eGovernment. Quali i piani di sviluppo della UE in questo specifico segmento, peraltro in una Unione ormai composta da 25 Paesi?

R. ¿Una riforma dell’Amministrazione Pubblica è necessaria al fine di disporre di un settore pubblico aperto e trasparente, capace di erogare servizi che includano tutte le fasce di popolazione senza esclusione alcuna, tantomento per le fasce svantaggiate e che sia produttivo ed efficiente. Lo scambio di buone pratiche contribuisce fortemente a questo processo di riforma. Con le stesse finalità, è altresì importante garantire l’interoperabilità tra i servizi pubblici dei vari Paesi europei, per la quale la Commissione pubblicherà le linee guida entro la fine del 2003. Infine, di prioritaria importanza risulta anche l’adeguamento delle pubbliche amministrazioni alle nuove applicazioni di banda larga. l’obiettivo che ci prefiggiamo è di rendere tutte le principali amministrazioni pubbliche accessibili tramite banda larga entro il 2005¿.


D. Quali sono in Europa i progressi, monitorati e valutati, nello sviluppo della Società dell’Informazione?

R. ¿Il benchmarking costituisce uno strumento essenziale per l’eEurope e sarà ulteriormente perfezionato tramite una revisione e semplificazione degli indicatori e dei parametri di controllo, così come proposto dalla Commissione al termine dello scorso anno¿.


D. Quali le priorità nella creazione di possibili modelli di partnership fra settore pubblico e privato finalizzati a promuovere la diffusione dei servizi di eGovernment in Europa?


R. ¿Rappresentano un¿opportunità di un certo interesse; tali partnership possono costituire un fattore chiave ad esempio nell’implementazione di tutte quelle infrastrutture avanzate come la banda larga, in grado di incrementare l’offerta di contenuti sempre più interessanti, includendo in tale ambito d’azione anche i contenuti e servizi del settore pubblico.
In conformità con il Piano d’Azione eEurope 2005 e come seguito del Broadband Day organizzato dalla Commissione nel gennaio scorso, la stessa Commissione predisporrà una serie di workshop dedicati, fra le altre cose, allo studio dei modelli di partnership così come si stanno realizzando a livello nazionale, regionale o locale, ed alla disamina di tutte le problematiche relative a finanziamenti, concorrenza, divisione dei ruoli ecc.¿.


D. Quali i cambiamenti nelle procedure, nella gente o nelle istituzioni per favorire il completamento ed un¿affermazione di successo del Piano d’Azione eEurope-2005?

R. ¿Con il Piano d’Azione eEurope-2005 abbiamo perseguito l’obiettivo di  una coerente implementazione, atta a stimolare nuovi contenuti, servizi ed applicazioni, rimuovendo le barriere allo sviluppo di nuove infrastrutture per la partecipazione alla Società dell’Informazione (quali banda larga su PC, televisione digitale, terminali mobili, ecc.). Fattori quali la promozione, l’interscambio di buone pratiche e l’inquadramento normativo dovranno, auspicabilmente, integrare e sostenere l’un l’altro tutti questi elementi.
Il riconoscimento del ruolo chiave giocato dall’ICT nei processi produttivi e di inclusione è altresì fondamentale. I decisori, a qualunque livello essi operino, hanno bisogno di vedere e di aver mostrato che la Società dell’Informazione può contribuire fattivamente alla realizzazione dei loro obiettivi, sia che si tratti di incremento di competitività, imprenditorialità, crescita, istruzione, identità culturale, giustizia o coesione sociale¿.


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