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La transizione verso il digitale e lo spegnimento dell¿analogico nelle emissioni terrestri negli Stati Uniti sono materia controversa e da molti percepita come un fallimento, almeno alla luce degli obiettivi di liberare frequenze da mettere all¿asta.

Il nuovo direttore dalla FCC, Michael Powell, apprezzando la tecnologia DTV, ha espresso forti critiche nei confronti del suo predecessore.

Alla luce del probabile fallimento dello switch off fissato per il 2006, delle pressioni per una riallocazione dello spettro e delle esigenze di ¿sicurezza nazionale¿ che attualmente dominano la politica di Washington, la nuova FCC controllata dai Repubblicani rivedr&#224 quasi sicuramente la strategia nei confronti della DTV.

Come primo passo in questa direzione, Powell ha annunciato nell¿ottobre 2001 la creazione di un task force per la DTV al fine di accelerare il processo di transizione e formulare raccomandazioni alla commissioni su come recuperare in tempi rapidi le frequenze dello spettro per altri usi.

Secondo le parole di Powell: ¿Valutare cosa fa fatto subito e cosa si pu&#242 rimandare e cosa non si deve fare affatto¿, anche alla luce del post 11 settembre e dei risvolti che ha avuto sull¿economia dei media e sui consumatori.

Dati i problemi della transizione e le tendenze pro-mercato dell¿attuale FCC, &#232 probabile che la nuova politica per la DTV passi dalla fissazione di termini allo sviluppo di meccanismi che coordinino le aste dello spettro, con negoziazioni tra le emittenti e le telecom interessate al wireless, al fine di accelerare il processo di switch off volontario.

Un primo passo in questa direzione &#232 la fissazione di una tabella di marcia per l¿installazione dei ricevitori DTV all¿interno di televisori e altro apparecchi riceventi a partire dal 2004 e da completarsi entro il 2007.

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Politiche

Nessuna politica particolare per promuovere lo switch off via cavo. Il satellite &#232 da sempre in digitale. Il termine per il lancio della DTT doveva essere a maggio 2002, ma molte emittenti lo hanno disatteso. Lo switch off &#232 fissato per il 2006, ma con possibilit&#224, a determinate condizioni, di posticipare.

Switch over per cavo e satellite

Le trasmissioni satellitari DTH sono totalmente in digitale. Lo switchover per il cavo &#232 guidato dal mercato. L¿upgrade della rete e i programmi digitali sono ampiamente disponibili, i decoder digitali sono nelle case del 20 per cento degli abbonati.

Switch over per terrestre

La FCC aveva stabilito che i network sui primi dieci mercati trasmettessero in digitale dal maggio 1999, seguiti dai mercati dall¿11 al 30mo posto per il novembre 1999 e da tutti gli altri per il maggio 2002. N&#233 i primi obiettivi, n&#233 tanto meno quelli dell¿intero mercato sono stati raggiunti. Per la met&#224 del 2001, 195 stazioni trasmettevano in digitale su 65 mercati, su un totale di 1.288 reti televisive commerciali. Secondo un recente studio della National Association of Broadcasters, il 68 per cento delle reti private ha il segnale digitale entro il termine del maggio 2002.

ATO

L¿ATO &#232 stato fissato al 2006, ma potrebbe essere esteso se meno dell¿85 per cento delle abitazioni sul mercato non ricever&#224 il segnale digitale o se uno o pi&#249 tra i network principali non trasmetter&#224 in digitale per cause non imputabili alla loro volont&#224. Con molta probabilit&#224, la maggior parte delle emittenti non rispetter&#224 il termine del 2006, descritto come ¿irrealistico¿ dall¿attuale dirigenza della FCC.

I piani auspicano la messa all¿asta dello spettro, alimentando le aspettative delle telecom vogliono investire nel wireless.

Mercato e Operatori

FTA

I canali FTA principali sono quelli di network come la NBC, CBS, ABC, Fox e WB, oltre ad alcune emittenti pubbliche. La maggior parte dei mercati sono anche serviti da una serie di reti indipendenti. Il 68 per cento delle abitazioni televisive riceve il segnale via cavo; di queste, il 95 per cento &#232 abbonata a un pacchetto ¿extended basic¿ che include programmi satellitari ( come la CNN e ESPN).

Negli ultimi anni le emittenti su satellite hanno cominciato a trasmettere su base locale su parecchi mercati a tariffe contenute.

Pay TV

Il pacchetto pi&#249 diffuso &#232 quello che offre una o pi&#249 variazioni sull¿offerta ¿basic¿ e include canali come CNN (news), ESPN (sports), Discovery (documentari), Lifetime (general entertainment), etc. oltre all¿offerta base si possono acquistare canali ¿premium¿ come HBO e Showtime, con film, concerti etc.

Satellite

Circa il 15 per cento delle abitazioni Usa sono abbonate a uno dei due servizi satellitari DTH.

DirecTV, della Hughes Corp., ha oltre 10 milioni di abbonati, rispetto ai 6,1 milioni della rivale Echostar, che vende i propri servizi sotto il marchio Dish Network. Le due societ&#224 usano due sistemi di accesso incompatibili.

Il DTH &#232 essenzialmente pay tv ed &#232 da sempre in digitale.

Cavo

Secondo Nielsen Media Research, il 68 per cento delle abitazioni munite di tv &#232 abbonata al cavo.

Dopo molti anni di consolidamento, i primi sei operatori del mercato via cavo coprono l¿85 per cento del mercato, i primi 9 il 93 per cento.

A fronte della competizione del satellite, la crescita degli abbonati via cavo &#232 andata diminuendo negli ultimi anni.

Terrestre

Le reti televisive terrestri sono circa 1.288 negli Stati Uniti. Sono reti private finanziate dagli introiti pubblicitari. Sono presenti anche delle emittenti pubbliche finanziate da un mix di risorse, incluse sottoscrizioni da parte delle imprese, fondi governativi e contributi degli utenti. Le reti commerciali pi&#249 viste sono i network NBC, CBS, ABC e Fox. Oltre alla programmazione fornita dai network nazionali, le reti affiliate trasmettono anche su base locale. Negli ultimi anni le relazioni tra le reti affiliate e i network &#232 stato controverso, soprattutto su questioni relative alle finanze, il controllo dei programmi, gli investimenti nei network e la transizione al digitale.

Quadro Normativo

La normativa negli Stati Uniti &#232 responsabilit&#224 della Federal Communications Commission (FCC) con competenze sulle licenze, sullo spettro, la propriet&#224 e il controllo delle stazioni e dei network e sulla programmazione. La FCC regola anche la partecipazioni incrociate nei settori Tv, cavo e altri media, come giornali e riviste.

Per quanto concerne la DTT, la FCC &#232 responsabile per la fissazione, la vigilanza e le eventuali modifiche delle regole per la conversione digitale televisiva terrestre.

Ricadono tra le competenze della Commissione la normative del settore via cavo, del satellite e delle telecom.

Storicamente le trasmissioni terrestri sono state pi&#249 controllate rispetto al cavo e al satellite, a causa della presenza di ¿interessi pubblici¿. Questi requisiti, anche se indeboliti negli ultimi anni, sono ancora di riferimento per gli schemi regolamentari delle trasmissioni terrestri.

Politiche

Secondo la FCC, 1.413 stazioni televisive hanno ottenuto la licenza digitale. Nel novembre 2001, in 212 avevano cominciato le trasmissioni. Le emittenti nelle citt&#224 principali dovrebbero aver completato la transizione entro il maggio 2002, i ritardi sono imputabili a problemi di territorio e di interferenza con i confinanti Messico e Canada.

Attualmente, non sono offerti nuovi contenuti, i programmi in digitale sono il simulcast di quelli analogici. Questo &#232 un forte freno all¿attrattiva del nuovo prodotto.

Digital Must Carry

Le emittenti terrestri hanno, sin dall¿inizio del processo di pianificazione della DTT, fatto pressioni affinch&#233 il cavo trasportasse sia i loro segnali analogici che quelli digitali. La richiesta si basa sul dato che due terzi delle abitazioni americane con tv ricevono le stazioni terrestri attraverso la rete via cavo locale.

In mancanza del segnale digitale via cavo, le emittenti dichiarano che la transizione verso la DTT non sarebbe possibile e l¿ATO compromesso. Gli operatori via cavo, che negli anni scorsi hanno combattuto contro il principio di must carry, considerano incostituzionale l¿obbligo di ripetere un segnale duale, analogico e digitale.

La FCC non ha ancora preso una decisione definitiva. Nel frattempo, in attesa di ottenere tutte le informazioni utili, ha deciso di garantire il must carry a quelle emittenti che trasmettono solo in digitale, per rafforzare il concetto che dopo la fine della transizione terrestre e l¿ATO, il must carry del digitale sar&#224 comunque obbligatorio.

Per quanto riguarda il satellite, non ci sono obblighi di must carry, ma se un programma locale &#232 su un pacchetto satellitare, diventa obbligatorio trasmetterlo.

Le emittenti, nel richiedere il must carry del digitale, puntano a differenziare il contenuto digitale dei loro canali rispetto a quelli analogici, incluso il ¿multi-casting¿ di canali digitali multipli. Diventa quindi cruciale guadagnare una distribuzione via cavo per i nuovi contenuti digitali.

Tra gli altri problemi che affliggono la transizione verso la DTT vi &#232 anche quello di reperire le frequenze per i servizi mobili di prossima generazione. Nelle speranza di accelerare il processo di ri-allocazione delle frequenze, il Congresso americano ha chiesto nel 2001 alla FCC di mettere all¿asta lo spettro nella banda 746-806 MHz, una porzione della banda UHF che &#232 ancora usata dalle emittenti che trasmettono sui canali 60-69.

Il mandato del Congresso per&#242 &#232 stato di difficile applicazione a causa delle presenza di autorizzazioni che permettono alle emittenti di continuare a trasmettere su queste frequenze sino al 2006 e forse oltre. Per questo motivo, la FCC ha gi&#224 rimandato due volte l¿asta.

Nel mese di gennaio 2001 la FCC ha deciso di non intervenire nelle negoziazioni tra i fornitori di servizi wireless e le emittenti che occupano le frequenze che verranno messe all¿asta e che intendono anticipare l¿ATO. Nel settembre 2001 la FCC ha inoltre approvato un piano per consentire alle emittenti di ritardare la transizione al digitale sino alla fine del 2005, invece del maggio 2002, a patto che liberino la banda 746-806 MHz. Se alla fine del 2005 la penetrazione della DTV sar&#224 inferiore al 70 per cento, le emittenti potranno chiedere ulteriori posticipi.

Il prossimo blocco di frequenze indicato per essere messo all¿asta &#232 la banda 698-746 MHz

(canali UHF 52-59).

Spingere le emittenti analogiche a liberare le frequenze a favore degli operatori mobili ha l¿obiettivo di accelerare il processo di switch over. Le emittenti hanno la possibilit&#224 do vendere le frequenze e ottenere le risorse necessarie per investire nel digitale.

L¿8 agosto 2002 la FCC ha stabilito che nei prossimi cinque anni tutti i televisori, i videoregistratori e i DVD dovranno avere i ricevitori DTV incorporati. La tabella di marcia &#232 la seguente:

  • televisori superiori ai 36 pollici : 50% delle unit&#224 prodotte con DTV incorporato dal 1 Luglio 2004, il 100% dal 1 Luglio 2005
  • televisori da 25-35 pollici: 50% delle unit&#224 prodotte con DTV incorporato dal 1 Luglio 2005, il 100% dal 1 Luglio 2006
  • televisori da 13-24 pollici: il 100% delle unit&#224 prodotte dal 1 Luglio 2007
  • videoregistratori e DVD e altre interfacce che ricevono segnali televisivi: ricevitori DTV nel 100% unit&#224 prodotte dal 1 Luglio 2007

Cavo

La spinta alla digitalizzazione viene dalla pressione competitiva del DBS, che, partendo per primo con il digitale, ha rubato per anni abbonati al cavo. Gli operatori via cavo sperano che il VOD spinga la digitalizzazione del settore e faccia recuperare punti nei confronti del DBS.


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