DAB-T

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Il DAB-T &#232 il sistema messo a punto per la radiodiffusione sonora terrestre in tecnologia digitale per la ricezione da apparecchi mobili, portatili e fissi.

Sviluppato dal progetto ¿Eureka 147¿, finanziato dalla Comunit&#224 europea, &#232 stato poi qualificato dall”ETSI (European Telecommunications Standard Institute) come standard europeo, secondo le specifiche della norma ETS 300 401 recepita dall”ITU-R nella Raccomandazione BS.1114.

Il DAB &#232 un sistema in cui sono raccolti, in un unico blocco di larghezza pari a 1,5 MHz, fino a 6-7 programmi stereo.

La tecnologia digitale, inoltre, permette di raggruppare all”interno del blocco dei programmi informazioni di diversa natura, come testi, immagini, dati ausiliari, banche dati e altro. Questi dati possono essere associati ai programmi audio oppure essere separati e autonomi.

La Conferenza di Wiesbaden

La Conferenza europea di Wiesbaden del 1995 ha avuto come obiettivo l¿avvio della sperimentazione del sistema DAB, individuando per ogni Stato membro una serie di blocchi di frequenze in banda VHF – III e in banda UHF – L, la cui data di utilizzo resta a discrezione dei rispettivi Stati membri. Nella sede europea sono stati definiti anche la canalizzazione e i requisiti tecnici. Come stabilito dalla Conferenza di Wiesbaden, il DAB pu&#242 operare in banda VHF- III (174 MHz – 240 MHz) e in banda UHF-L (1.452 MHz – 1.468 MHz). All”Italia sono stati assegnati, su base regionale, i blocchi di frequenze 11D, 12A, 12B, 12C, 12D nella banda III e i blocchi di frequenze da LA a LH nella banda L.

La banda III si presta per la copertura di ampi bacini di servizio (reti su scala nazionale e/o regionale), la banda L &#232 indicata per coprire aree ristrette (reti provinciali e metropolitane, tracciati autostradali o ferroviari).

Sono stati standardizzati diversi modi di diffusione del segnale DAB dipendenti dal tipo di servizio che si intende realizzare: radiodiffusione terrestre in banda III, radiodiffusione terrestre in banda L oppure radiodiffusione satellitare.

Qualunque sia il modo di diffusione considerato la norma ETSI adotta la codifica di sorgente ISO MPEG Layer II (MUSICAM) per ridurre il bit-rate necessario alla trasmissione digitale di un segnale audio di una certa banda mantenendone inalterata la qualit&#224 soggettiva. In particolare per la diffusione stereofonica con qualit&#224 CD (24 kHz di banda base) il bit-rate della sorgente di 1.411 kbit/sec si riduce, dopo la codifica, a 192 kbit/sec.

I ricevitori attualmente in commercio sono in grado di ricevere entrambe le bande DAB, oltre alle emissioni analogiche in modulazione di frequenza e di ampiezza (FM, OM, OL).

Vantaggi

I principali vantaggi della tecnologia DAB sono:

  • qualit&#224 dei programmi diffusi
  • riduzione delle potenze irradiate e conseguente riduzione dei livelli di inquinamento elettromagnetico
  • utilizzo pi&#249 razionale e ordinato dello spettro radioelettrico.

La qualit&#224 delle trasmissioni radiofoniche deriva dall”utilizzo della tecnica di compressione digitale dei programmi. Essa permette di eliminare tutte le componenti sonore che l”orecchio umano non &#232 in grado di percepire, mantenendo una qualit&#224 elevata e limitando le trasmissioni alle sole parti indispensabili. La tecnica di compressione del segnale consente anche di raggruppare in un unico flusso digitale pi&#249 programmi radiofonici, mantenendo velocit&#224 di trasmissione entro livelli ragionevoli senza pregiudicare la qualit&#224 del segnale.

Considerazioni sulla rete

Il sistema DAB permette di servire un”area di dimensioni qualsiasi con l”impegno di una sola frequenza (SFN: Single Frequency Network). Questa caratteristica deriva dalla natura digitale del segnale e dalle codifiche a cui &#232 sottoposto, che permettono di avere contributi utili (guadagno di rete) da segnali interferenti con ritardi minori di un determinato valore (dipendente dal modo di trasmissione).

Nella realizzazione di una rete di questo tipo, parametri quali la potenza e la posizione dei trasmettitori e i diagrammi di radiazione richiedono una pianificazione pi&#249 stringente rispetto una rete MFN (multifrequenza) anche per ottenere il corretto rapporto costi/benefici.

Una rete SFN si ottiene con una struttura di tipo cellulare dove, se non si considerano caratteristiche particolari dell”orografia, ogni stazione avr&#224 un diagramma di radiazione circolare e, a causa del vincolo dei ritardi tra segnali sovrapposti, una ERP limitata (1kW).

Perch&#233 in un determinato punto del territorio nazionale si abbia un”interferenza costruttiva tra diversi contributi di segnale &#232 necessaria l”osservanza di alcuni pre-requisiti:

– gli “ensemble” diffusi dai diversi punti di emissione devono essere uguali tra loro;

– i diversi trasmettitori devono essere sincronizzati tra loro e coerenti in frequenza;

– le distanze tra le relative stazioni trasmittenti devono essere scelte opportunamente.

Il soddisfacimento dei vincoli di carattere generale per la realizzazione di una rete SFN influenza direttamente la sistemistica degli impianti producendo perci&#242 dei requisiti per gli impianti che costituiscono la rete.

L¿evoluzione

Nel corso di questi ultimi anni, l”introduzione del sistema DAB in Europa e nel mondo ha registrato vicende alterne, sia dal punto di vista normativo, sia dal punto di vista dello sviluppo del mercato in termini di ricevitori e di programmi.

Le nazioni che pi&#249 hanno investito nel DAB sono state il Regno Unito, la Germania, la Francia, la Svezia e il Canada, che oggi registrano coperture prossime al 50 per cento della popolazione residente. In Europa sono pronte all”avvio commerciale del servizio l”Inghilterra e la Germania, che hanno organizzato il quadro normativo e regolamentare, favorendo la cooperazione tra il settore pubblico e quello privato, condizione necessaria allo sviluppo della tecnologia.

In Italia, la sperimentazione del DAB-T &#232 stata avviata nel 1995 in Valle d”Aosta e nel 1997 in Alto Adige, da parte della Rai.

Il 1° agosto 2003 il ministero delle Comunicazioni ha autorizzato sei radio private all¿installazione di trenta impianti per trasmettere in tecnica digitale. L¿attuazione delle installazioni &#232 prevista per dicembre 2003, con una copertura di un bacino potenziale pari a 12 milioni di ascoltatori.

La emittenti sono Rtl 102.5, Radio 105, Radio Montecarlo, Radio 101, 102&5 Radio Hit Channel e Radio Radio, che si sono consorziate in Eurodab. Dopo una sperimentazione a Roma e a Milano, Eurodab ha deciso di investire 7,5 milioni di euro per le trasmissioni radio in digitale terrestre.

I ricevitori

In questi ultimi anni Raiway, la societ&#224 che gestisce gli impianti di trasmissione della Rai e che sta sperimentando i sistemi di radio e tv digitale terrestre, ha sottoposto a test i ricevitori prodotti da fornitori diversi e di vario genere (autoradio, ricevitori domestici, Pc-card).

Particolare attenzione &#232 stata posta alla ricezione di informazioni in formato dati visualizzabili su display da 6 pollici per autoradio. Sono stati inoltre ampiamente sperimentate le schede di ricezione DAB per Pc, che permettono un”elevata integrazione tra il mondo del broadcasting e quello dei computer. La scheda PCI permette la visualizzazione di pagine HTML ed &#232 gestita direttamente dal software del computer (per i controlli di volume, sintonia, e altro).

Sul mercato sono presenti da qualche tempo anche ricevitori di uso domestico, collegabili agli impianti hi-fi, dotati di uno schermo di circa 10 pollici.