Altri standard mondiali

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ISDB-T (Giappone, Singapore)

Acronimo di Integrated Services Digital Broadcasting-Terrestrial. Standard per la tv digitale terrestre adottato in Giappone.

&#200 basato su MPEG-2 per la multiplazione del segnale. Il segnale trasmesso consiste in blocchi OFDM con segnali pilota. L¿ISDB-T permette di realizzare servizi di broadcasting flessibili, come:

  • HDTV

  • televisione multi-canale SDTV

  • servizi avanzati di broadcasting, come quelli multimediali e interattivi

  • video di alta qualit&#224, audio e dati in ricezione mobile

  • resistenza verso i fenomeni di ricezione ¿multipath¿ e ¿fading¿

  • compatibilit&#224 con il sistema di broadcasting terrestre di audio digitale.


Sperimentazione

In Giappone, nel novembre 1998 Tokyo Pilot ha lanciato la sperimentazione di trasmissioni digitali terrestri HDTV e SDTV nella zona di Tokyo.

Nell¿agosto 1998 &#232 stato condotto un trial dello standard ISDB-T a Singapore.

DTV (Usa)

L¿acronimo DTV (Digital TeleVision) &#232 normalmente utilizzato per indicare tutte le trasmissioni e i formati televisivi digitali, ivi compresi l¿High Definition Television (HDTV) e lo Standard Definition Television (SDTV), nonch&#233 l¿impiego di segnali digitali per diffondere dati.

Storia

Il 24 dicembre 1996, dopo nove anni di dibattiti e accese dispute, la Federal Communications Commission (FCC) ha approvato lo standard per la televisione digitale DTV.

Si tratta di uno standard proposto dall¿ATSC (Advanced Television Systems Committee), modificato al fine di ottenere la piena approvazione e frutto di accordi volontari tra emittenti, produttori di elettronica di consumo e di computer.

Le vicende della televisione digitale hanno inizio in Usa nel 1987, quando la Fcc lanci&#242 la prima inchiesta sul potenziale dei servizi di ¿televisione avanzata¿ (ATV). Venne quindi creato, nello stesso anno, un Advisory Committee on Advanced Television Service (ACATS), allo scopo di fornire raccomandazioni sugli aspetti tecnici, economici e politici associati all¿introduzione dei servizi di ATV.

Nel febbraio 1993, l¿ACATS concludeva riportando che era disponibile un sistema di televisione digitale ad alta definizione (HDTV), ma che tutti e quattro i sistemi digitali in competizione erano ugualmente validi e non vi erano sufficienti motivi, in quel momento, per consigliarne uno piuttosto che un altro.

Nel maggio 1993, sette aziende e istituzioni che avevano proposto i quattro standard di ATV si unirono in quella che venne definita ¿Grande Alleanza¿ per lo sviluppo di un unico standard definitivo. Nei due anni seguenti questo sistema venne sviluppato e testato. Il 28 novembre 1995, l¿ACATS votava l¿approvazione dello standard ATSC DTV, raccomandandolo alla FCC per l¿adozione.

Il 6 maggio 1996, la FCC adottava la raccomandazione dell¿ACATS , invitando tutti gli operatori del settore, compresa l¿industria dei computer e quella cinematografica, a esporre i propri commenti. Le obiezioni e le richieste sollevate dei vari player trovavano conciliazione il 25 novembre, in un accordo sottoscritto da tutte le parti in causa e successivamente trasmesso alla FCC. Il 24 dicembre la FCC approvava il documento di adozione dello standard ATSC DTV quale standard per le trasmissioni televisive digitali negli Stati Uniti.

Specifiche dello standard

Lo standard ATSC DTV si compone di un set di standardclassificati come segue:

  • ATSC Doc. A/53 (“ATSC Digital Television Standard, 16 Sep 95”), incorporato fatta eccezione per la Section 5.1.2 (“Compression format constraints”), compresa la Table 3 (“Compression Format Constraints”), come contenuto nell¿Appendice A (“Video Systems Characteristics”) e i riferimenti alla Table 3 contenuti nelle colonne ¿Allowed Value¿ della Section 5.1.1 Table 2 e Section 5.1.3 Table 4.

  • ATSC Doc. A/52 (“ATSC Digital Audio Compression Standard (AC- 3), 20 Dec 95”), interamente incorporato (riferimento 5 U.S.C. 552 a)

L¿ATSC ha stabilito 18 standard approvati per le trasmissioni DTV negli Usa. Questi formati sono codificati in un flusso di bit, che vengono poi modulati secondo un metodo conosciuto come 8VSB in un canale analogico a 6 MHz. La velocit&#224 di trasferimento dei dati &#232 di 19,4 Mbit/secondo.

HDTV

Si riferisce ad alcuni dei sei formati di trasmissione che forniscono una definizione maggiore di circa 640×480 pixels in un¿immagine di buona qualit&#224 in formato NTSC.

Ci sono due gruppi di questi formati: 1920×1080 pixels con refresh 60 volte al secondo e interlacciamento 2:1 e 1280×720 pixels con refresh progressivamente a 60, 30 o 24 quadri al secondo.

Tutti i formati HDTV utilizzano il rapporto di schermo 16:9, il cosiddetto ¿widescreen¿.

SDTV

L¿ATSC ha approvato 12 formati di Standard Definition Television. I 12 formati sono la combinazione di 3 risoluzioni con 4 rapporti di quadro. Le risoluzioni sono 704×480 pixels con rapporto di aspetto 4:3, 704×480 pixels in formato 16:9 e 640×480 pixels in formato 4:3.

L¿attivit&#224 della FCC

Dall¿approvazione dello standard DTV, nel 1996, la FCC si &#232 adoperata per l¿introduzione e lo sviluppo della tv digitale negli Usa.

Nell¿ottobre 2001, il presidente Michael Powell annunciava la creazione di una task force per la televisione digitale. Compito della task force &#232 guidare la transizione dall¿analogico al digitale e promuovere una rapida riutilizzazione per altri scopi dello spettro radio liberato. A capo della task force veniva nominato Rick Chessen, gi&#224 capo del Mass Media Bureau.

L¿11 luglio 2002 la FCC ha presentato un piano aggiornato per la transizione al digitale. Nel piano si invitano i dieci maggiori operatori televisivi nazionali via cavo americani, che dispongono dell¿85% dell¿utenza, a dare un significativo impulso alla produzione di programmi digitali. Inoltre, entro il gennaio 2003 dovrebbero essere attivi almeno cinque programmi in alta definizione.

Sul fronte dei contenuti, la FCC invita le emittenti ABC, CBS, HBO e Showtime ad attivarsi per fornire ai telespettatori programmi ad alta definizione.

Secondo la FCC, il tassello mancante al puzzle della DTV &#232 l¿industria dell¿elettronica di consumo. Si attende ancora dai produttori, infatti, la risposta finale circa l¿inserimento dei sintonizzatori DTV nei nuovi televisori.

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