Instant Meeting. Creatività, convergenza e multimedialità per il rilancio dell’ICT. L’intervento di L. Caruso ( Enterprise DA)

di di Luigi Caruso (Presidente e A.D. - Enterprise Digital Architects) |

L’intervento di Luigi Caruso, Presidente e A.D. - Enterprise Digital Architects, all’Instant Meeting organizzato dall’Isimm e Key4biz a Roma il 4 luglio 2006

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Luigi Caruso


Enterprise Digital Architects porta già nel suo nome l’emblema della sua attività. La figura dell’architetto digitale ricalca la storia dell’azienda che, a sua volta, segna le medesime tappe  del processo di evoluzione dell’ICT, in Italia e nel mondo.

Nata in seno al gruppo Ericsson, e quindi nel pieno della cultura storica delle telecomunicazioni, nel 2000 la società acquista una nuova impronta, in seguito ad una serie di finanziamenti esteri che le forniscono una nuova logica di mercato in uno scenario evolutivo all’insegna della convergenza, all’epoca concentrato essenzialmente nel campo delle Tlc e dell’Informatica.

 

Enterprise D.A. è oggi, a tutti gli effetti, un’azienda italiana dal punto di vista industriale, nonostante un investimento di capitali in parte inglesi, in parte internazionali. L’evoluzione del mercato ci ha portato negli ultimi anni a compiere un’accelerazione molto forte nel campo dell’Information Technology e delle applicazioni informatiche, soprattutto oggi che l’IT è divenuto un fattore determinante anche per la Pubblica Amministrazione, la cui innovazione è per noi è un driver determinante.

 

Ad oggi l’azienda fattura in Italia circa 300 mln di euro e nel 2005, per la prima volta, la divisione IT e Multimedia ha superato quella delle più tradizionali Tlc. Senza considerare che è stato subito necessario accelerare l’evoluzione delle soluzioni di Service providing a fianco della Business integration

Ciò significa che la creatività e lo sviluppo di nuove soluzioni e servizi è per noi è il vero driver di crescita, non solo per l’azienda ma anche, più in generale, per costruire innovativo modello di business adeguato al mondo di convergenza, che è oggi da considerarsi uno dei più significativi elementi di mercato.

 

L’ICT in Italia, tuttavia, non sembra poter essere in grado di eguagliare i volumi di mercato di Paesi come Inghilterra e Germania – che hanno più o meno lo stesso nostro PIL ma che consumano il doppio di ICT – rispetto ai quali i nostri investimenti in ICT sono pari soltanto al 50%. L’Italia si contraddistingue, infatti, per un tessuto industriale in cui le piccole aziende non consumano ICT ad alti livelli, né mai lo faranno.

A nostro avviso, pertanto, il vero motore è da individuarsi nell’area dei servizi e della Multimedialità, ossia là dove convergono le piattaforme dell’informatica, delle telecomunicazioni, di Internet e della televisione. E’ la domanda a confermarlo, evolvendo rapidamente in questa direzione. 

 

Già da alcuni anni la nostra azienda ha iniziato a sviluppare, fra le prime in Italia, applicazioni per la TV Digitale terrestre, in relazione alle quali abbiamo ottenuto importanti successi. Ciò che a noi premeva era soprattutto un particolare aspetto del digitale terrestre:  poter offrire uno strumento di comunicazione diretta fra la gente – anche con poca familiarità con il mondo di internet –  e la Pubblica Amministrazione. Le applicazioni da noi sviluppate a servizio di Comuni, Regioni, Province e Pubblica sicurezza hanno consentito   ai cittadini di ‘entrare’ in queste realtà tramite la TDT, utilizzando un portale televisivo anziché uno Internet.

 

Ormai la convergenza fra TV e Web è divenuta una realtà, anche in termini di produzione industriale. Tra le nostre più recenti applicazioni trova posto la IPTV (TV digitale su Internet) studiata per il mondo Business. Questo perché sono proprio le aziende a trainare la domanda di nuove forme di comunicazione: più ‘facili’, flessibili e a basso costo, grazie allo sviluppo di innovative piattaforme e a software di integrazione e presentazione.

 

Per il rilancio dell’ICT in Italia, credo che si debba trarre spunto da questa domanda di nuovi servizi, intesa anche come domanda di nuova creatività ed economicità di fruizione dei servizi stessi. Così facendo si potrà creare un nuovo ICT, che possa rispondere davvero all’esigenza di maggiore convergenza dei servizi.

Tale fattore non può prescindere dalle politiche del Governo, perchè potrebbe essere veramente questa la chiave per attivare un ciclo produttivo più moderno e più aderente alla domanda globalizzata che proviene da tutto il mondo, così per rendere l’Italia più competitiva anche in questo settore.

 

(Testo ricavato da trascrizione audio)  

       

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Instant Meeting – Roma, 4 Luglio 2006