Key4biz

Instant Meeting. Centri di competenza, investimenti in Ricerca e Sviluppo, incontro tra media e tlc. L’intervento di V. D’Avino (Ericsson)

CANALE PODCAST



Buonasera a tutti. Vorrei ricordare alcuni tratti del percorso del Gruppo Ericsson, che, immagino, siano ben noti a tutti.

Negli ultimi anni, tre episodi fondamentali hanno contribuito al posizionamento o, se vogliamo, al cambiamento di posizionamento del Gruppo Ericsson in Italia: innanzitutto l’acquisizione di Marconi che, come sapete, aveva una delle maggiori sedi appunto in Italia, quindi l’incremento, la diffusione e la crescita del gruppo di Ricerca e Sviluppo che in Italia conta oggi circa 1.300 persone, infine, e direi soprattutto, anche il fenomeno dell’ outsourcing di 3 (H3G) che è avvenuto nel 2005 e che è stato convogliato all’interno dell’azienda che mi onoro di rappresentare, Ericsson Network Services, che oggi gestisce un nuovo modello di business.

  

Si, perché la mia società ha creato un nuovo modello di business, un nuovo profilo che è a metà tra il fornitore e l’operatore e che di fatto incarna una nuova catena del valore dove le varie società si spostano nella catena del valore. Questo perché Ericsson crede molto nell’asset indispensabile delle risorse umane, anzi su questo vorrei fare alcune considerazioni specifiche, approfittando dell’onorevole presenza delle autorità, per sottolineare tre aspetti.

  

Il primo è che, per far recuperare competitività al sistema italiano, dobbiamo investire sempre di più nell’innovazione. Un’innovazione intesa come creazione di centri di competenza, che possano lavorare non solo per il mercato italiano ma anche nel mercato estero. Un’innovazione che punti sulle risorse umane, sul valore dei beni intangibili dell’intelletto e quindi sia orientata a facilitare, a creare, dei presupposti affinché in Italia si possano ritrovare nuove forme di vantaggio competitivo. E direi che questo vale sia per le attività a medio-lungo periodo, come quelle di Ricerca e Sviluppo propriamente dette, ma anche per quelle dei centri di competenza che sviluppano idee, innovazione, software a brevissimo raggio.

  

Il secondo tema, che credo che sia molto pertinente alla forma di meeting che stiamo vivendo oggi, è l’unione tra il mondo dei media e il mondo delle telecomunicazioni e dell’ICT propriamente detto. Noi crediamo fermamente che da questa unione, rispetto alla quale l’Italia può sicuramente essere considerata un’antesignana, possa nascere del valore aggiunto per tutte le aziende italiane, per tutta l’industria italiana.

  

Quindi non si tratta tanto di cannibalizzazione tra mercati, ma al contrario di creazione del valore aggiunto.

   

Noi riteniamo, in buona sostanza, che le direttrici sulle quali si può oggi in Italia costruire un’azione forte siano, da un lato, l’incentivazione dello sviluppo e della creazione di centri di competenza che servano il mercato nazionale e quelli esteri e, dall’altro, quello di facilitare l’unione tra questi due mondi dei media e delle telecomunicazioni, unione che non può che generare un valore aggiunto di crescita e di prosperità per tutta l’azienda, anzi per tutte le aziende appartenenti sia al mondo dei media sia al mondo delle telecomunicazioni e dell’ICT.

  

(Testo ricavato da trascrizione audio)

  

Consulta il profilo Who is Who di Valter D´Avino

  

Instant Meeting – Roma, 4 Luglio 2006

Exit mobile version