Intervista a Corrado Sciolla (BT Albacom): ‘Lo sviluppo italiano delle TLC? Regolamentazione dei nodi cruciali e libera competizione sui nuovi servizi…’

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a cura di Lele Dainesi

CANALE PODCAST


Corrado Sciolla

Questa volta vi offriamo un podcast un pò diverso dagli altri.

Vi proponiamo l’intervista a Corrado Sciolla, Ceo di BT Albacom, realizzata da Raffaele Barberio, direttore di Key4biz, in occasione del Broadband Business Forum che si è tenuto a Roma nei giorni scorsi.

L’intervista tocca alcuni dei nodi più complessi delle telecomunicazioni italiane, spaziando dalla regolamentazione dei nuovi servizi al VoIP, dall’Unbundling Local Loop al ruolo di Telecom Italia come incumbent di mercato, dalle alleanze fisso-mobile che BT-Albacom ha realizzato in Inghilterra (con Vodafone) alle possibili sinergie con partner italiani.

Quindi un’intervista che affronta sì temi “tecnici”, per addetti ai lavori insomma, ma che è stata anche un’ottima occasione per proporre alla platea alcune riflessioni sulle policies di settore. Presenti tra gli altri in sala, perché protagonisti del panel di chiusura della mattinata, i rappresentanti politici: Linda Lanzillotta (La Margherita), Beatrice Magnolfi (DS), Maurizio Gasparri (AN), Sergio Bellucci (PRC).

 

Qual è il livello di reale liberalizzazione nel settore delle telecomunicazioni?Abbiamo avuto una “liberalizzazione zoppa” o il mercato si sta evolvendo secondo traiettorie in linea con gli standard più avanzati? E’ realmente necessario un allentamento regolatorio per dar spazio allo sviluppo del settore? L’abbassamento della soglia regolatoria deve riguardare solo i nuovi servizi o anche i vecchi? Come valuta la sfida competitiva tra incumbent e competitor?  Oggi il VoIP è la parola magica: gli incumbent lo vedono come il fumo negli occhi; quale sarà il suo sviluppo in Italia e nel mondo? Come cambieranno i modelli di business degli operatori di telecomunicazioni?  In Gran Bretagna BT ha dato luogo ad una particolare convergenza fisso-mobile alleandosi con Vodafone, con quale strategia? 

Sono questi alcuni dei temi analizzati nell’articolata intervista che Corrado Sciolla ha rilasciato a Raffaele Barberio per il Canale PodCast di Key4biz.

 

Ma cosa è, e che ruolo gioca in Italia, BT-Albacom?

Il 10 giugno 2005 è stato dato alla stampa l’annuncio che era nata la nuova società, a quattro mesi dalla formalizzazione dell’accordo di acquisizione da parte della prima (BT appunto) di Albacom. Corrado Sciolla, al tempo già A.D. di Albacom, riconfermava allora la continuità della strategia per l’Italia rivolta al segmento small-medium enterprise, che nel nostro Paese raccoglie le circa 350 mila realtà che “fanno” la metà della spesa nazionale in telecomunicazioni.

“Abbiamo dato vita a una business unit dedicata al mercato Sme, raccontava all’epoca Sciolla, segmento nel quale rientrano le aziende con una spesa tlc superiore ai 40.000 euro l’anno. Per questo comparto, che seguiamo con una rete presente capillarmente sul territorio, abbiamo ampliato notevolmente l’offerta, aggiungendo ai servizi voce anche Adsl, voce su Ip e reti integrate”.
 

E’ però vero che l’ingresso completo in BT ha cambiato drasticamente il posizionamento di Albacom in questi mesi anche nei confronti dei grandi utenti. Il fatto di essere parte integrante di una rete globale sembra essere una carta vincente nei confronti delle aziende internazionali che hanno uffici in Italia e delle stesse multinazionali italiane.

Dopo un 2004 in lieve flessione, l’anno fiscale 2005 dell’azienda si è infatti chiuso il 31 marzo scorso con ricavi per 664 milioni di euro, in crescita del 4,1%. Per il margine operativo si parla invece di un incremento del 150% rispetto al precedente esercizio, fino a toccare i 40 milioni di euro, alla soglia del 6% dei ricavi.

Secondo quanto ci ha dichiarato Sciolla nel corso dell’intervista a Canale Podcast di Key4Biz, nei primi sei mesi dell’anno BT-Albacom è cresciuta nel fatturato del 16% in un contesto di mercato la cui crescita media è intorno al 2%.

 

Vi anticipiamo qui alcuni passaggi dell’intervista realizzata appositamente per il Canale PodCast di Key4Biz, e vi invitiamo a scaricarne la versione integrale in formato podcast sul vostro computer, sul vostro mp3 player  o sul vostro telefonino di terza generazione per poterla ascoltare in qualsiasi momento lo desideriate:

 

[] L’impianto regolamentare italiano è più che adeguato all’attuale evoluzione del mercato. Sull’Unbundling Local Loop l’Italia è probabilmente il miglior paese in Europa e la larga banda si sta sviluppando “abbastanza” bene. Invece, esiste un problema concreto di accesso alla larga banda fissa, a prescindere dai servizi che io voglio potervi introdurre sopra. Da noi esiste ancora un monopolio che è la rete di Telecom Italia (T.I.) non esistendo di fatto tecnologie alternative, come accade in altri paesi con il cavo, o tecnologie emergenti come il WiMax ancora in fase del tutto sperimentale. Si conti, parlando di broadband, che sulle linee che collegano le 25 milioni di linee, T.I. ha una quota ancora superiore al 95% [];

 

[] Tra le cose negative fatte dall’Autorità in passato c’è stato un grave errore che è stato quello di permettere a T.I. di includere all’interno del canone anche il traffico in un mercato in cui c’è già un monopolio dell’accesso e del canone. Avendo T.I. una parte molto consistente del fatturato ancora dipendente da voce e canone, l’Economist recentemente citava l’80%, come conseguenza naturale c’è un basso incentivo da parte di T.I. a spingere sui nuovi servizi, VoIP incluso [];

 

[] La nuova Autorità però oggi il ritmo di corsa all’innovazione sembra averlo preso rapidamente. Secondo me la regolamentazione dovrebbe andare a regolamentare quelli che io chiamo i “colli di bottiglia” e lasciare libera competizione sullo sviluppo dei nuovi servizi. In questo Paese di colli di bottiglia ce ne sono due macro: l’accesso dell’ultimo miglio su cui in Inghilterra Ofcom ha, ad esempio, preso una strada radicale di separazione societaria e l’altro è l’accesso in modalità wholesale alle reti mobili, soluzione estremamente critica viste le integrazioni fisso-mobile da parte di due dei nostri principali concorrenti [].

 

Ascolta il podcast:


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