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Intervista a Roberto Masiero (IDC): ´Un 2006 per l’ICT all’insegna dell’innovazione, a partire da proposte come quella di Nicholas Negroponte…´

CANALE PODCAST



 

Abbiamo intervistato Roberto Masiero, Presidente di IDC-EMEA e Responsabile delle Operations di IDC in Europa, Medio Oriente e Africa.
l’incontro è avvenuto a Parigi in occasione dell’IDC European IT Forum 2005 (leggi l’articolo key4biz).


 

IDC, società tra le più importanti al mondo nell’ambito dell’ICT, fornisce da sempre analisi tra le più approfondite sulle tendenze dei mercati tecnologici a tutti i maggiori player e consulenza nell’area della pianificazione strategica ai grandi utenti e alla Pubblica Amministrazione. Inoltre fornisce il maggiore contributo all’osservatorio europeo di tecnologia dell’informazione sponsorizzato dalla Comunità Europea (EITO) ed organizza l’annuale IT Forum europeo affermatosi nel tempo come il principale Evento europeo nell’area IT.

 

Al centro dei messaggi lanciati durante l’intervista rilasciata a Canale Podcast, ci sono stati gli orientamenti strategici dell’industria europea; la proposta di Nicholas Negroponte – invitato di spicco all’evento insieme a Jeremy Rifkin e Lester Thurow – di realizzare un laptop a 100$ per i bambini dei principali paesi in via di sviluppo; il possibile ruolo di Microsoft sui mercati internazionali; alcune pratiche formule di buon governo dell’ICT per l’Italia per i prossimi anni.

 

Potete ascoltare l’intervista completa scaricando il relativo Mp3, realizzato appositamente per il Canale PodCast di Key4Biz. 

 

Alcuni degli spunti emersi durante l’intervista:

 

[¿] Il mood che caratterizzò l’edizione del 2004 era quello dell’efficienza, la Star più seguita era Nicholas Carr che sosteneva che l’IT essendo ormai disponibile e acquistabile per chiunque è di fatto una commodity e non fornisce più alcun vantaggio competitivo. La cosa migliore che si può fare è agire da follower spendendo il meno possibile esternalizzando le forniture; miele per i Chief Financial Officer delle imprese. In un anno il sentiment è completamente cambiato. Noi abbiamo notato una sterzata decisa sia dal punto di vista di offering dei principali vendors, sia dal punto di vista della sensibilità dei manager delle aziende in direzione dell’innovazione. Perché quest¿anno è al centro del dibattito l’innovazione? Dipende dal fatto che la minaccia che viene dalla Cina come centro manifatturiero dell’economia mondiale e dall’India come knowledge economy sui servizi software, pone una sfida competitiva così drammatica da imporre a tutte le economie labor intensive l’arma dell’innovazione come strumento di sopravvivenza [¿];

 

[¿] La proposta di Negroponte è altamente eversiva ma Nicholas non è il Karl Marx dell’era digitale! Ha investito in 55 iniziative new-ventures profit in seno al sogno new economy. Eppure propone un computer a 100$ espressamente progettato per i paesi in via di sviluppo. Perché lo fa e come è possibile arrivare a questi costi? Oggi i PC costano in media 700$, quindi circa 7 volte tanto, a causa dell’incidenza delle spese di marketing (che pesano per la metà) e del costo del software più la parte di profitto. Negroponte ribalta l’approccio e al posto di partire dai margini e dal rendere efficiente la produzione per mantenere i profitti elevati, parte dalla centralità del tema dell’education. Fare un laptop a 100$ ci dà la possibilità di aprire enormi prospettive di sviluppo per l’umanità perché ci permette di introdurre grandi masse di ¿esclusi¿ all’interno della società dell’informazione, funzionali saranno sia gli accordi quadro con i governi per la costruzione di milioni di pezzi, sia la capacità di progettare software meni complesso da far girare sulle macchine [¿];

 

[¿] Io ho grande rispetto della capacità di ¿assimilazione del diverso¿ che Bill Gates ha dimostrato storicamente, basta vedere cosa è successo con la sterzata strategica su Internet nei loro piani di sviluppo. Inoltre considero molto seriamente l’impegno filantropico e sociale di Gates. Mi aspetto quindi che ci sia una tendenza progressiva all’apertura ¿open-software¿ dei client dell’azienda di Redmond. Anche l’Italia può avere un ruolo in tutta questa evoluzione dell’ICT. Oggi l’Italia è in Europa e l’Europa è fatta di 3 principali mercati. l’Est Europa, con una situazione di grande liberalizzazione e accesso diretto alle ultime tecnologie ¿legacy free¿, le economie liberalizzate (Inghilterra e Spagna) che beneficiano di una situazione complessiva di flessibilità e sviluppo e infine le economie post-renane tra cui l’Italia, la Germania, e la Francia, che si trovano a operare all’interno di un¿ingessatura rappresentata da una pubblica amministrazione ancora troppo complicata nei processi. Ci sono certamente alcune formule per uscire da questa situazione [¿].

 

Ascolta il podcast:


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