Intervista a Maurizio Dècina (Politecnico di Milano-Cefriel): ´Internet guiderà le future strategie nelle tlc e nei media…´

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a cura di Lele Dainesi

CANALE PODCAST


Maurizio Dècina

Abbiamo intervistato   Maurizio Decina, Professore ordinario di Telecomunicazioni Politecnico di Milano-Cefriel e Presidente dell’Advisory Board di Key4Biz. Al centro dei messaggi lanciati durante l’intervista, ci sono l’importanza di Internet e del suo protocollo TCP-IP che si sta dimostrando una delle rivoluzioni più impattanti nel modo di fare business anche di altri settori; come la televisione e la telefonia mobile. 

Potete ascoltare l’intervista completa scaricando il relativo Mp3, realizzato appositamente per il Canale PodCast di Key4Biz.

 

Con il Prof. Dècina, autorevole rappresentante di ThinkTel, abbiamo parlato delle nascenti tecnologie della comunicazione nell’ambito della telefonia mobile, della banda larga, del VoIP, etc., cercando di concentrare l’attenzione anche sugli impatti sociali e economici che queste tecnologie stanno avendo e avranno in futuro sulla vita quotidiana di tutti noi. Abbiamo discusso di regolamentazione, convergenza, liberalizzazione, triple play, fixed-to-mobile convergence, spectrum management, Digital Right Management, insomma un vero giro d’orizzonte sull’ICT che vi invito ad ascoltare in quanto molto approfondito e di interesse, non solo per gli operatori del settore ma per tutti i cittadini della società dell’informazione.

 

Insieme a Tommaso Poggio, Professore dell’MIT, il 22 settembre Decina sarà chairman a Venezia ad un convegno parte della World Conference of The Future of Science in cui ospiterà, tra gli altri, il padre di Internet Vinton Cerf e l’inventore dell’RSA Adi Shamir. Il 24 Ottobre a Roma presenterà i risultati sulla ricerca del VoIP svolta per ThinkTel in occasione del primo intervento rivolto agli operatori sui nuovi scenari tecnologici e sui nuovi modelli di business.

 

Tra le domande rivolte a Dècina:

  1. Il quadro regolamentare delle telecomunicazioni elettroniche, possibili evoluzioni necessarie alla luce del triple play?

  2. La sicurezza informatica e il cyber-terrorismo, quale evoluzione possibile per i governi? E’ vero che il prossimo attacco terroristico di massa potrebbe essere virtuale (traffico aereo, controllo acque, etc.)?

  3. Coabitazione di vari sistemi: Digitale Terrestre, Satellite, IP-TV, Alta definizione, DVB-H, a lei quale sembra la tecnologia più efficace per la televisione di domani?

Alcuni spunti di riflessione interessanti ve li anticipiamo:
 

[¿] l’impiego della voce a pacchetto, il cosiddetto VoIP, è un fenomeno conosciuto tra gli ingegneri di tutto il mondo almeno da vent¿anni. Distinguiamo per il VoIP due fenomeni. Uno è l’impiego della telefonia Internet per trasmettere la voce che farà si che tra quindici anni l’80-90% delle comunicazioni sarà realizzato a pacchetto, su standard IP. l’altro è l’impiego della tecnologia di tipo peer-to-peer per fornire i servizi di Internet Telephony. È ad esempio la modalità realizzata da Skype, Teleo, annunciata da Google con Talk, di IPdrum per estendere la telefonia ai cellulari e recentemente di VoIPBuster per estendere la telefonia gratis anche verso i telefoni fissi. Il concetto è molto semplice: non c’è più il carrier che è chiamato a governare la comunicazione, ma sono gli utenti che attraverso Internet si scambiano telefonate. Il fenomeno coinvolgerà tutti, il prossimo passo sarà garantire la qualità di servizio per milioni di utilizzatori [¿];

 

[¿] Nei prossimi 10 anni sia i media sia i telco si attrezzeranno per dare televisione di altissima qualità, live broadcast, su IP. Bisogna aspettare che la Rete diventi solida e grande per permettere di portare la voce e le trasmissioni broadcast su IP. Oggi ci sono tre mezzi: digitale terreste, satellite e doppino telefonico ma nelle mie previsioni di sviluppo alla fine tutti e tre adotteranno la tecnologia di Internet per l’interattività, altro che MHP. Vince alla fine l’IP-TV che nel nostro paese avrà un meraviglioso successo! l’alta definizione arriverà ma non prima di 10 anni, invece sui telefonini di terza generazione, man mano che la banda si ¿allarga¿, il videostreaming su IP sarà il modo principe per mandare brevi spezzono di filmato sul telefonino, fino ad arrivare a dotare il cellulare di un antenna in grado di ricevere il segnale digitale terrestre. A parer mio ha senso parlare di un uso del telefonino per la comunicazione televisiva per eventi particolari e tempi limitati [¿];

 

[¿] Riguardo alla sicurezza informatica, in futuro con il ¿calcolo pervasivo¿, gli RFID, le polveri intelligenti, le nanotecnologie, trasformeranno lo stesso ambiente fisico che diventerà cyberspazio a tutti gli effetti. Quindi il pirata può entrare non solo attraverso Internet ma anche dall’etichetta intelligente attaccata al mio libro o alla mia cartella o embedded all’interno del mio vestito. Ma la security non va considerata solo in termini di possibile frode informatica, così come la conosciamo oggi. l’altro tema è quello del cyber-terrorismo, l’impiego dell’informatica per creare danni ai grandi sistemi sociali e governativi, al traffico, all’energia, alle acque, etc. Nel caso della RUPA e della nuova rete di eGovernment SPC (Sistema Pubblico di Continuità) a cui ho lavorato, la linea ispiratrice di realizzazione è stata quella di garantire la liberalizzazione del mercato, lasciando ogni PA libera di approvvigionarsi di servizi Internet da qualsiasi Internet Provider, a patto, però, di seguire regole certe e ben chiare in termini di sicurezza della fornitura e di monitoraggio di ciò che accade nelle Reti. Con 20 milioni di euro è stato realizzato un cruscotto di security in grado di fronteggiare eventuali attacchi informatici anche di natura destabilizzante per il Paese [¿];

 

[¿]  Oggi gli operatori fissi che non hanno una branchia mobile stanno estendendo il loro reach grazie a tecnologie come WiFi/WiMax/MobileFi, creando delle estensioni di mobilità tramite queste tecnologie wireless LAN. Dall’altra parte invece gli operatori che hanno reti cellulari, impegnati in importanti investimenti per ¿upgradare¿ le loro reti da 2G a 3G, si domandano cosa fare. La conclusione è ovvia: ci sarà inevitabilmente una proliferazione della diversità delle reti di accesso. Un unico carrier potrà avere access points WiFi da un certo punto della Rete, il cellulare UMTS da un altro punto, garantendo però al cliente l’unicità di trattamento da parte della Rete come il billing, l’autenticazione, il riconoscimento, il roaming tra le diverse reti. In America lo standard 3G, il CDMA, già prevede questa unicità di trattamento del cliente su reti miste da circa 4-5 anni, anche in Europa dovremo convergere verso questo scenario [¿].

Ascolta il podcast:


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