Internet fra 10 anni: i 4 pericoli che minacciano lo sviluppo del web

di Alessandra Talarico |

Balcanizzazione, evaporazione della fiducia, controllo eccessivo delle aziende, troppi dispositivi e pochi contenuti di qualità. Pew Research Center ha interrogato una serie di esperti su quali sono le minacce per lo sviluppo ‘sano’ della rete.

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Web e tutele

Come sarà internet tra 10 anni? Per festeggiare i suoi 25 anni di attività, l’istituto di ricerca americano Pew Research Center ha girato la domanda a centinaia di esperti in tecnologia, analisti e esponenti di aziende del settore, ottenendo molte risposte ottimistiche, ma anche qualche attestato di pessimismo che non può essere ignorato.

Di seguito le 4 minacce che sono emerse più di frequente nel report curato da Janna Anderson e Lee Rainie.

 

Minaccia 1: la balcanizzazione del web

 

“Le azioni delle nazioni volta a mantenere la sicurezza e il controllo politico porteranno a sempre più significativi blocchi, filtraggi, segmentazione e balcanizzazione di internet”.

Secondo l’avvocato David Allen, impegnato nello sviluppo dell’internet governance,  “…la balcanizzazione è già in corso. Gli stati totalitari hanno iniziato ad accerchiare la rete da molto tempo e, sfortunatamente, anche nelle democrazie occidentali le norme basilari della sventolata libertà della rete vengono spesso e volentieri violate” (vedi scandalo Datagate).

 

La sorveglianza delle comunicazioni, ha affermato l’ex funzionario Ue Christopher Wilkinson, “alimenta lo spionaggio industriale e non ha nulla a che fare con la sicurezza”.

 

Per Jillian C. York della Electronic Frontier Foundation, “sebbene la sorveglianza sia la minaccia più discussa in questi giorni, la minaccia maggiore alle comunicazioni globali è la censura. Più di un terzo delle persone che accedono a internet, accedono da una versione censurata, e quel numero continua a crescere. Dobbiamo proseguire nello sviluppo di strumenti sicuri che consentano di aggirare questi blocchi”.

 

Minaccia 2: evaporazione della fiducia

 

“La fiducia evaporerà sulla scia delle rivelazioni sulla sorveglianza dei governi e delle aziende. Sorveglianza che non potrà che aumentare nel futuro”.

Per Danah Boyd di Microsoft, “A causa delle questioni governative (e delle implicazioni internazionali delle rivelazioni sullo spionaggio dell’NSA) la condivisione dei dati sarà sempre più frammentata geograficamente e questo rappresenta un rischio. Nei prossimi anno la questione dominante sarà quella del controllo”.

 

“Ci stiamo muovendo verso un mondo più semplice. Tuttavia, l’eccesso di sorveglianza, gli abusi nella raccolta di dati, le violazioni della privacy potranno mettere in pericolo la voglia dei cittadini di utilizzare le innovazioni globali”, dice Jari Arkko, Internet expert di Ericsson e presidente dell’Internet Engineering Task Force.

 

Per Alf Rehn della finlandese Abo Akademi University, “La minaccia principale alla condivisione sono le persone che condividono. Potremmo chiamarla meme-ocalypse”, mentre secondo Raymond Plzak, ex ceo dell’American Registry for Internet Numbers e membro di Icann, “l’inconsistente protezione della privacy – che le informazioni siano fornite volontariamente o meno – e l’inconsistente protezione contro il loro sfruttamento commerciale continuerà a essere la rovina dell’ecosistema di internet”.

 

Minaccia 3: Il controllo di internet nelle mani delle aziende

 

“Le pressioni commerciali che riguardano tutti gli aspetti di internet – dall’architettura al flusso di informazioni – ne metteranno in pericolo la struttura”

 

Secondo Jeremy Epstein, senior computer scientist di SRI International, “L’estensione dei termini del copyright in un passato quasi infinito limiteranno ciò che può essere condiviso. Il crescente potere dei patent troll rallenterà il progresso e farà sprecare energia per trovare soluzioni invece che per andare avanti”.

Per Doc Searls del Berkman Center for Internet & Society dell’Università di Harvard, “Le aziende vogliono spostare la Tv sul web e definire il web in termini televisivi: un posto dove si comprano contenuti, come con la Tv via cavo. Questa è di gran lunga la più seria minaccia alla condivisione delle informazioni sul web, perché mina e marginalizza il sistema eterogeneo e distribuito del web e polarizza tutto a favore di poche industrie dei contenuti verticalmente integrate”.

 

Minaccia 4: Dare priorità ai device sui contenuti

 

“Se la società continua a dare più valore ai dispositivi e alla connettività rispetto ai contenuti, la crescita dell’accesso non porterà benefici agli individui o alle società: sarà sempre più facile scambiarsi quantità sempre maggiori di contenuti, ma la sfida sarà quella di separare il grano dal loglio”, dice l’esperto d’informatica Michael Starks.

 

Più o meno sulla stessa scia il commento dell’ingegnere Ericsson Joel Halpern, secondo cui “…mentre crescono le pressioni per limitare la condivisione dell’informazione (dai governi e dalle proprietari dei contenuti), la tendenza a rendere le informazioni più ampiamente e facilmente raggiungibili, consumate, modificate e ridistribuito è destinata a continuare nel 2025 … La sfida più grande è trovare contenuti interessanti e significativi”.