Tim Brasil, Giuseppe Recchi: ‘Surreali ipotesi su Golden power’

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La smentita del presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, sui rumors secondo cui il Governo sarebbe preoccupato per la vendita di Tim Brasil.

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I rumors su una possibile estensione extraterritoriale della golden power rappresentano “un’ipotesi surreale, sia sul piano dei rapporti fra Paesi nei mercati internazionali, oltre che essere senza possibilità di fondamento nel quadro normativo in vigore”. Il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, ha smentito così le voci secondo cui il Governo italiano potrebbe ampliare il decreto sul golden power per bloccare l’eventuale vendita o breakup di Tim Brasil, divisione brasiliana di Telecom Italia.

Le ipotesi erano state riportate da Bloomberg che, citando tre fonti vicine al dossier, asseriva che il governo sarebbe stato pronto ad ampliare il decreto sulla Golden Share, preoccupato del fatto che la vendita di Tim Brasil, secondo operatore mobile del Paese, “potrebbe mettere a repentaglio una risorsa strategica oltreoceano”.

 

Secondo recenti indiscrezioni, Vivo, Oi e America Movil sarebbero sul punto di presentare un’offerta per Tim Brasil. Il piano consisterebbe in un’offerta formalmente presentata da Oi e quindi nella suddivisione della società con gli altri due competitor.

L’eventuale vendita di Tim Brasil è stata però più volte respinta da Telecom Italia e dai piccoli azionisti della società, che vorrebbero invece un’unione con GVT (divisione di Vivendi)

 

La scissione di Telco

Telefonica, con una quota di circa il 15%, diventerà il principale azionista di Telecom Italia quando si concretizzerà, entro la fine di quest’anno, la scissione di Telco, la holding che controlla il 22,4% della società.

Quattro le newco che erediteranno le partecipazioni in Telecom Italia di Telefonica, Generali, Intesa Sanpaolo e Mediobanca: si chiameranno, rispettivamente, Telco Te Spa, Telco AG, Telco IS e Telco MB.

Secondo quanto anticipato ieri da Radiocor è stata definita anche la ripartizione precisa dei debiti di Telco (660 milioni di finanziamento; 1,75 miliardi di prestito soci e 70 milioni di interessi): a Telco Te, al quale andrà il 14,77% di Telecom, faranno  capo debiti per 1,636 miliardi e dunque un patrimonio netto pari a 193,75 milioni. “Quest’ultimo, di fatto, è il valore della newco che verrà presumibilmente verrà messo a bilancio dalla controllante”, spiega Radiocor.

Per quanto riguarda Telco AG, la quota in Telecom Italia è pari al 4,32% (535,86 milioni  di euro) a fronte di 479,1 milioni di debiti pro quota per un  patrimonio netto di 56,7 milioni. Stessi numeri per Telco IS e Telco MB, entrambi titolari dell’1,64% del gruppo  tlc (valorizzato 203,6 milioni da ciascuna) con debiti per 182 milioni e un patrimonio netto di 21,54 milioni. (A.T.)