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Pay tv: Mediaset e Telefonica verso l’accordo per la Spagna

Spagna


Scade domani il termine entro il quale Mediaset dovrà comunicare ufficialmente cosa farà con la pay tv spagnola Digital+ di cui controlla il 22% oltre ad avere un diritto di prelazione.

Telefonica, che possiede il 22%, ha fatto un’offerta da 725 milioni di euro per rilevare il 56% di Prisa e una a Mediaset da 355 milioni di euro per la restante quota.

Il gruppo italiano dovrà decidere se accettare la proposta di Telefonica o tenere la quota che sarebbe funzionale al progetto della New Co delle pay tv, annunciato lo scorso dicembre, e per il quale è già in trattative con Al Jazeera e la francese CanalPlus (Vivendi). Ad aprile le due aziende hanno cominciato a studiare i conti del gruppo per considerare l’opportunità dell’operazione.

 

Stando a quanto dichiarato dal vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi in occasione della presentazione dei nuovi palinsesti, l’ipotesi alla quale stanno lavorando è quella di un accordo strategico-industriale con Telefonica.

Stiamo dialogando – ha detto Berlusconi – con Telefonica che ha fatto un’offerta per prendere la maggioranza di Digital+. Abbiamo prolungato il termine; i dialoghi puntano a collaborazioni strategiche: siamo sulla strada giusta”.

L’azienda di Cologno Monzese uscirebbe quindi da Digital+ ma manterrebbe la presenza in Spagna continuando a offrire contenuti alla pay tv.

Non a caso il vicepresidente di Mediaset ha parlato anche di un progetto internazionale per la produzione di contenuti che in partnership con Mediaset Espana.

A riguardo, ha indicato che “sono in corso colloqui con grandi player”. “Abbiamo deciso di partire con questo progetto nato dalla riflessione su quanto in Europa siano richiesti contenuti di qualità – ha aggiunto – Rispetto a Endemol (dalla quale Mediaset è uscita due anni fa, ndr) la produzione sarà molto più focalizzata per l’Italia e per la Spagna anche se poi speriamo di poter commercializzare i contenuti anche in altri Paesi”.

 

Secondo alcune indiscrezioni, come contropartita Telefonica potrebbe entrare in Premium, la pay tv del Biscione.

La soluzione che metterebbe d’accordo le esigenze di entrambi i gruppi potrebbe essere appunto quella di un matrimonio commerciale. Un accordo win-win: Mediaset manterrebbe la sua presenza in Spagna e Telefonica continuerebbe a rafforzarsi sul mercato della tv a pagamento.

 

Un’operazione che farebbe contento anche il governo spagnolo che vorrebbe salvare Prisa che deve fare i conti con un pesante indebitamento ed è soprattutto l’editore del più importante quotidiano del Paese, El Pais. Una mossa che permetterebbe anche di bloccare l’avanzata di player stranieri, come Al Jazeera, sul mercato iberico, cosa non particolarmente gradita all’esecutivo di Madrid.

La tv araba sarebbe, infatti, interessata a espandersi in Europa, essendo a momento presente solo in Francia con la pay tv BeinSport. L’opportunità della Spagna si apriva proprio attraverso il progetto della New Co di Cologno Monzese.

Nei giorni scorsi per la prima volta l’emiro Ali Bin Thamer al Thani, componente della famiglia reale del Qatar, che controlla indirettamente l’emittente araba, ha ufficialmente dichiarato l’interesse per Mediaset. “Ci stiamo pensando”, ha detto l’emiro, aggiungendo che “Mediaset rappresenta una grossa opportunità”.

Ma questa avanzata sul mercato iberico, non sembrerebbe piacere al governo come ha ammesso lo stesso Pier Silvio Berlusconi.

C’è la difesa di un ambito – ha indicato il vicepresidente dell’azienda – dove l’ingresso di stranieri, e non mi riferiscono a noi, non è visto come il massimo”.

 

Ecco allora la soluzione: un accordo strategico-industriale dove Telefonica prende il controllo di Digital+, lasciando però a Mediaset la fornitura dei contenuti.

Premium si apre intanto all’ingresso di player stranieri, ai quali viene anche messo sul piatto il progetto internazionale per la produzione di contenuti. E tutti sono contenti.

I 355 milioni offerti da Telefonica del resto fanno gola a Mediaset che, grazie anche all’incasso di 283 milioni dalla vendita del 25% di Ei Towers, potrebbe ripagarsi gli investimenti fatti per acquistare i diritti di Serie A.

In queste ore le trattative continuano, ma domani sarà il giorno della verità. 

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