Semestre di presidenza Ue: ‘Mercato unico tlc, priorità assoluta’

di Alessandra Talarico |

Nel programma della Presidenza Italiana del Consiglio dell’unione Europea, viene ribadita l’assoluta priorità del completamento del mercato unico tlc e la necessità di un quadro regolamentare stabile e trasparente per gli investimenti nelle infrastrutture

Italia


Matteo Renzi

Progredire verso un vero mercato unico per le comunicazioni elettroniche e i servizi online; potenziare le infrastrutture digitali e l’utilizzo della pubblica amministrazione quale strumento per fornire servizi digitali innovativi; promuovere progetti a lungo termine come il cloud computing e i “dati aperti”; investire nelle competenze digitali. Sono queste le priorità della Presidenza Italiana del Consiglio dell’unione Europea per raggiungere l’obiettivo prioritario della digitalizzazione dell’economia europea e dei servizi pubblici: fattori essenziali per accedere “al prossimo decennio di crescita e di innovazione”.

 

Il tema del digitale, nelle sue diverse declinazioni – mercato unico, fiscalità, infrastrutture, turismo, servizi – entra quindi prepotentemente nel Programma della Presidenza Italiana del Consiglio dell’unione Europea, nel quale viene ribadita l’assoluta priorità del completamento del mercato unico delle telecomunicazioni, definito “pietra angolare di quello digitale”. La presidenza italiana si impegnerà pertanto “a favorire un accordo in Consiglio e a concludere i successivi negoziati col Parlamento europeo”.

L’Europa non può perdere le opportunità della rivoluzione digitale, ma per trasformarsi in un’economia digitale dovrà “costruire un’architettura basata su tre infrastrutture: regolamentari, fisiche e umane”,  si legge nel documento.

Occorre pertanto, a monte creare un “quadro regolamentare stabile e trasparente per gli investimenti necessari” a colmare le lacune esistenti nelle infrastrutture e l’Italia si impegna ad avviare un dibattito su come raggiungere questo obiettivo essenziale, sfruttando al meglio i Fondi strutturali disponibili, le iniziative della BEI e i programmi europei come Orizzonte 2020.

A valle, quindi, è importante realizzare un “quadro normativo moderno e dinamico che consenta la rimozione delle barriere al commercio elettronico e il completamento del mercato unico”.

Con l’obiettivo di incrementare la fiducia nelle tecnologie digitali, “precondizione essenziale per il funzionamento del mercato unico”, la Presidenza italiana lavorerà inoltre “per raggiungere un accordo sulla proposta sulla sicurezza  delle reti e dell’informazione” e per far progredire il negoziato sulla Direttiva relativa all’accessibilità dei siti web.

Per quanto riguarda, poi, l’infrastruttura umana, la Presidenza italiana si impegna a sostenere a livello europeo la “Grande coalizione per l’occupazione nel settore digitale” nel contesto delle iniziative in corso per l’occupazione giovanile, e a stimolare un dibattito sull’integrazione delle competenze digitali nella formazione sin dai primi anni del percorso scolastico.

Particolare attenzione viene riservata inoltre alla pubblica amministrazione digitale: in questo contesto l’Italia intende favorire la “riflessione sul coordinamento politico in materia di appalti pubblici digitali, come mezzo per effettuare risparmi significativi e al fine di sostenere gli investimenti delle imprese europee” e promuovere lo sviluppo di servizi pubblici transfrontalieri, con la creazione di piattaforme interoperabili per gestire, ad esempio, l’identità elettronica dei cittadini, un “progetto prioritario”, come si legge nel documento.

L’Italia intende altresì “facilitare un approccio più coordinato alle tecnologie di cloud computing, megadati e dati aperti, allo scopo di modernizzare il settore pubblico, riducendo i costi e promuovendo la competitività globale delle società digitali dell’Ue”.

Last but not least, la Presidenza italiana continuerà a discutere sulla questione della tassazione dell’economia digitale, sulla scorta dei lavori in corso a livello dell’OCSE e sulla base dell’analisi svolta dalla Commissione europea.