#ddaonline, giro di vite della Ue. Pronto il Piano d’azione contro la pirateria

di Raffaella Natale |

Entro il 23 luglio sarà adottato il Libro Bianco sul diritto d’autore. Intanto la Ue accelera e presenta un Piano d’azione contro la pirateria. Obiettivo: follow the money.

Unione Europea


Pirateria

Procedono i lavori della Ue per la riforma del diritto d’autore. Fino a venerdì 4 luglio il draft paper del Libro Bianco sarà analizzato dai diversi Servizi della Commissione per poi essere adottato entro il 23 luglio. Ieri intanto Bruxelles ha adottato due Comunicazioni: una relativa a un piano d’azione inteso a far fronte alle violazioni dei Diritti di Proprietà Intellettuale (DPI) nell’Ue e una che riguarda la strategia per la tutela e il rispetto dei DPI nei paesi terzi.

Key4biz ha chiesto al presidente della FIMI (Federazione Industria Musicale), Enzo Mazza, una prima valutazione su questa bozza del Libro Bianco ancora in via di definizione.

“Per FIMI – ha commentato Mazza a Key4biz – il testo del draft è sicuramente positivo e riflette un approccio molto cauto in relazione alla necessità di riaprire la Direttiva copyright dove non si rileva alcuna necessità di modifiche legislative”.

“Noi concordiamo con questo approccio – ha indicato a Key4biz il presidente della FIMI – anche perché l’eventuale riapertura del dossier sul copyright non potrebbe prescindere da una profonda revisione anche della direttiva sul commercio elettronico in relazione alla responsabilità degli intermediari“.

 

Obiettivo: Digital Single Market

L’obiettivo della Ue, come si evince dal draft del Libro Bianco, è coinvolgere tutti gli stakeholder in questo processo di revisione della materia del diritto d’autore. Partecipazione importante per la realizzazione del Digital Single Market attraverso una maggiore armonizzazione della futura legge sul copyright in Europa. Un processo, dove occorre, completato da iniziative non legislative.

Quattro i settori d’intervento: portabilità dei contenuti al di là delle frontiere; user-generated content (UGC) e concessioni di licenze per utenti che fanno un uso limitato di materiale protetto; maggiore accessibilità dei film online; data-text mining per scopi di ricerca scientifica.

 

Per la Ue, le norme sul diritto d’autore devono anche riflettere il potenziale transfrontaliero della diffusione dei contenuti nel Mercato Unico e, soprattutto, e devono essere adattabili al rapido sviluppo delle tecnologie e delle condizioni di mercato.

La parola chiave dei futuri provvedimenti in materia di copyright deve essere ‘flessibilità’ in modo da facilitare ulteriormente l’adeguamento e l’aggiornamento delle norme.

Le nuove disposizioni devono inoltre, si sottolinea nel Libro Bianco, rispettare il principio di sussidiarietà e la diversità culturale, oltre a garantire un’equa distribuzione di valore tra gli operatori del mercato, tenendo in debito conto gli iniziali investimenti nei contenuti creativi, i nuovi modelli di business e le licenze.

In questo Libro Bianco, la Commissione ha presentato il proprio punto di vista sulle principali argomentazioni e su possibili linee di intervento su questioni di natura politica e suggerito approfondimenti su diversi punti di questa spinosa materia.

Le decisioni politiche in merito alle argomentazioni sollevate in questo Libro Bianco dovranno essere prese, conclude la Ue, nel periodo legislativo 2014-2019.

 

La Ue spinge sull’approccio ‘follow the money’

La Commissione Ue ha intanto presentato ieri due Comunicazioni volte a migliorare la tutela e il rispetto dei Diritti di Proprietà Intellettuale.

Le azioni contenute nelle Comunicazioni saranno lanciate e condotte nel 2014 e nel 2015. La Commissione, che seguirà la realizzazione di queste iniziative, invita il Parlamento europeo, il Consiglio, gli Stati membri, il Comitato economico e sociale europeo e le parti interessate a contribuire attivamente ai lavori futuri. In una fase successiva la Commissione esaminerà la necessità di ulteriori misure, eventualmente di natura legislativa.

Il piano d’azione definisce una serie di azioni volte a far sì che la politica dell’Ue in materia di rispetto dei DPI si concentri sulle violazioni su scala commerciale, il cosiddetto approccio ‘follow the money’. La strategia, che definisce un approccio internazionale, esamina i recenti cambiamenti e illustra le possibili modalità per migliorare gli strumenti di cui la Commissione attualmente dispone per promuovere norme più rigorose in materia di DPI nei paesi terzi e per arrestare il commercio di prodotti che violano i DPI.

L’economia globalizzata di oggi si fonda sempre più su industrie basate sulla conoscenza, che hanno resistito alla crisi e sono in forte crescita. Tra il 2003 e il 2012 il numero di nuove registrazioni di brevetti europei, marchi comunitari e disegni comunitari è più che raddoppiato. L’elevato numero di attività che violano i DPI può tuttavia pregiudicare questa tendenza positiva. Nel solo 2012, gli organi di controllo delle frontiere dell’UE hanno rilevato 90 000 casi di merci sospettate di violare i DPI (rispetto a meno di 27 000 nel 2005). Secondo le stime dell’OCSE, ogni anno l’economia mondiale subisce una perdita pari a circa 200 miliardi di euro a causa di violazioni dei DPI.

 

Il Commissario Ue Michel Barnier: ‘Bisogna colpire i guadagni dei pirati’

Michel Barnier, Commissario Ue per il Mercato interno e i servizi, ha dichiarato: “Anziché penalizzare i singoli per violazioni – spesso inconsapevoli – dei diritti di proprietà intellettuale, le azioni indicate nel piano d’azione preparano il terreno verso un approccio “follow the money”, allo scopo di privare i trasgressori su scala commerciale dei loro flussi di entrate.”

 

Piano d’azione dell’Ue contro le violazioni dei DPI

  • Avviare un dialogo con le parti interessate (ad esempio le agenzie di pubblicità online e i prestatori di servizi di pagamento) inteso a ridurre gli utili provenienti dalle violazioni su scala commerciale via internet;
  • Promuovere la dovuta diligenza tra tutti gli attori coinvolti nella produzione di merci fortemente legate alla proprietà intellettuale (PI), in quanto un audit responsabile delle catene di approvvigionamento e l’applicazione della dovuta diligenza riducono i rischi di violazione della PI;
  • Aiutare le piccole imprese a far valere i loro DPI in modo più efficace migliorando le procedure giudiziarie; a tal fine, la Commissione esaminerà per la prima volta i regimi nazionali che assistono direttamente le PMI nell’accedere ai sistemi giudiziari;
  • Migliorare la cooperazione tra Stati membri e facilitare gli scambi di buone pratiche;
  • Prevedere un programma di formazione completo per le autorità degli Stati membri al fine di realizzare più rapidamente interventi preventivi contro le attività di contraffazione su scala commerciale in tutta l’UE e individuare gli ostacoli alla cooperazione transfrontaliera.

 

Protezione dei DPI a livello internazionale

Per promuovere la protezione dei Diritti di Proprietà Intellettuale su scala internazionale la Commissione propone di proseguire gli sforzi multilaterali e garantire che i capitoli relativi ai DPI negli accordi commerciali bilaterali offrano un’adeguata ed efficace tutela per i titolari dei diritti. Propone anche di collaborare con i paesi partner, effettuare sondaggi periodici al fine di individuare un elenco di “paesi prioritari” dove è opportuno che l’Ue concentri i propri sforzi.

La Ue intende anche assistere le PMI e i titolari dei diritti sul campo tramite progetti quali gli helpdesk per i DPI, valorizzando e rafforzando nel contempo le conoscenze e l’esperienza in materia di PI nelle rappresentanze dell’Ue e degli Stati membri nei paesi terzi. E infine promuovere e rafforzare la diffusione di informazioni in materia di programmi di assistenza tecnica relativi alla PI a favore di paesi terzi.