eGovernment, l’Italia guadagna posizioni nell’Index Onu

di Alessandra Talarico |

Il nostro Paese, rispetto alle rilevazioni di due anni fa, ha guadagnato 9 posizioni - passando dalla 32esima alla 23esima - nell’indice Onu relativo all’eGovernment e 37 (dalla 56 alla 19) nell’indice di ePartecipation.

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L’Italia guadagna posizioni ed entra per la prima volta nella Top 25 della classifica dell’eGovernment stilata dall’Onu per fare il punto sul livello di interazione digitale tra i governi e i cittadini e sul tasso di ‘ePartecipation‘, ossia la partecipazione attiva dei cittadini nel processo di interazione con i servizi online della PA, anche grazie all’utilizzo crescente dei social media.

Il nostro Paese, rispetto alle rilevazioni di due anni fa, ha guadagnato 9 posizioni – passando dalla 32esima alla 23esima – nell’indice relativo all’eGovernment (l’eGovernment Development Index), che riflette  il modo in cui un paese utilizza le tecnologie dell’informazione per promuovere l’accesso e l’inclusione dei cittadini attraverso la misurazione di tre dimensioni dell’eGovernment: la fornitura di servizi online, la connettività delle telecomunicazioni e le capacità umane.

37 sono invece le posizioni guadagnate (dalla 56 alla 19) nell’indice di ePartecipation, (EPI)  che si concentra sull’uso dei servizi online per facilitare la fornitura di informazioni ai cittadini (“eInformation sharing”), sull’interazione con le parti interessate (“eConsultation”) e sul coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale (eDecision Making).

 

A livello mondiale, è la Corea il paese leader mondiale dell’eGovernment, seguito da Australia e Singapore, mentre a livello europeo, il paese più avanzato è la Francia, che si piazza in quarta posizione mondiale, seguito da Olanda, Giappone, Usa e Regno Unito. La Tunisia è il primo paese africano e si piazza la 75esimo posto mondiale.

 

 

Il rapporto evidenza come molti paesi stiano estendendo la partecipazione elettronica grazie all’utilizzo dei social media, ma sottolinea come vi siano ancora molte sfide da superare, legate alla mancanza di risorse, alla disuguaglianza digitale e alla mancanza di una leadership chiara nell’eGovernment.

L’index 2014 nota come, per la prima volta, tutti i 193 Stati membri dell’Onu si siano dotati di un sito web e che, tra il 2012 e il 2014 è raddoppiato (a quota 50) il numero di paesi che offrono anche app e portali per accedere ai servizi pubblici in mobilità. L’uso dei social media da parte dei governi è aumentato del 50% rispetto alla rilevazione di due anni, con 118 paesi che li utilizzano per interagire coi cittadini.

 

“L’eGovernment ha un potenziale enorme per migliorare l’offerta di servizi pubblici e per migliorare il coinvolgimento e l’interazione dei cittadini”, ha affermato Wu Hongbo, sottosegretario dell’Onu per gli Affari economici e sociali.

Per migliorare l’offerta di servizi di eGovernment, il rapporto, infine, suggerisce ai governi di dotarsi di “una chiara visione nazionale, supportata da politiche appropriate e da quadri di governance collaborativa”, oltre che di infrastrutture di telecomunicazione adeguate e del necessario capitale umano per la gestione dei servizi.